Ventilatori polmonari, la replica della Regione Piemonte all’ex commissario Arcuri

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La Regione Piemonte ha segnalato alla struttura dell’ex commissario Arcuri le gravi criticità sull’idoneità dei ventilatori inviati poche settimane prima al nostro territorio con una lettera ufficiale del 10 dicembre 2020 (Prot. 4330/UC SAE).

Nella nota la Regione chiedeva espressamente ad Arcuri un approfondimento tecnico sull’idoneità dei ventilatori in questione, chiedendo anche, qualora non fosse stata certificata, di sostituire le suddette apparecchiature con altre idonee all’impiego nelle terapie intensive.

Non si capisce, quindi, a che ritardo di comunicazione faccia riferimento l’ex commissario dal momento che l’unico ritardo certo è quello di risposta alla nostra richiesta di un approfondimento tecnico su questi ventilatori, che da parte di Arcuri e della sua struttura non è mai arrivata.

Quanto al fatto che, secondo l’ex commissario Arcuri, il Piemonte sarebbe stato l’unico a lamentare le criticità di queste apparecchiature usate invece in tutte le altre regioni, facciamo presente che in una recente riunione convocata dalla Struttura commissariale del generale Figliuolo lo scorso 4 ottobre 2021 (messa a verbale) varie altre Regioni hanno evidenziato un mancato utilizzo di questi ventilatori, considerati inadatti alle terapie intensive. Ciò che ha evidenziato il Piemonte, quindi, è tutt’altro che un caso isolato.

Si fa presente anche che la Regione Piemonte ha investito 17 milioni di euro di proprie risorse per acquistare ventilatori di qualità e le apparecchiature necessarie a potenziare i posti di terapia intensiva del territorio e fornire ai propri cittadini, come sempre, la migliore assistenza sanitaria possibile.

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