Vendemmia: in Sicilia si parte, in Piemonte si scruta il cielo…

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Mentre in Sicilia, complice il gran caldo, è già iniziata la vendemmia 2021, dalle nostre parti ci si continua ad interrogare su cosa potrà essere di questo millesimo disgraziato. Ma partiamo dalle note positive. È stata l’azienda agricola “Dei Principi di Spadafora” a Monreale (Palermo) a tenere a battesimo la campagna vendemmiale.

A cadere nelle ceste i grappoli di Chardonnay, che devono essere raccolti con dovuto anticipo per preservare il quadro acido, importantissimo per i vini bianchi. Mentre in Meridione si festeggiava, in Piemonte si continuava a fare i conti con l’ennesima bufera che ha messo a repentaglio i vigneti, ormai prossimi all’invaiatura. Stabilire ora, quale sarà l’epoca del raccolto è impresa assai complessa. Troppo lungo il mese di agosto per azzardare previsioni. Secondo gli esperti, tuttavia, le gelate primaverili, che hanno dato il là ai danni meteorologici di questa annata, hanno contribuito a rallentare le fasi vegetative e, con ogni probabilità, assisteremo ad un ritardo quantificabile in una decina di giorni rispetto alla media. Questo ci porta a dire che si aspetterà probabilmente fino al 20 agosto per raccogliere le uve destinate alla base spumante.

Una settimana più tardi si passerà ai moscati e quindi da settembre si proseguirà con il raccolto, a secondo delle varietà. Le previsioni saranno confermate solo in caso di un assestamento dell’anticiclone delle Azzorre, che si spera possa portare un po’ di tempo stabile anche dalle nostre parti. Già ora l’alternanza di pioggia e sole, ha prodotto terreno fertile per gli attacchi parassitari di Peronospora e Oidio. Sul fronte della qualità, al momento, non ci sono grandi preoccupazioni. I trattamenti hanno difeso bene i grappoli, ma la vera grande incognita è rappresentata dai ripetuti e devastanti eventi temporaleschi. Cannoni e reti antigrandine hanno potuto ben poco, contro la furia degli elementi, che in alcuni casi hanno “sfondato” le protezioni, a causa delle dimensioni esagerate dei chicchi di grandine. Siamo d’accordo, le aree colpite sono a macchia di leopardo e quindi non si può generalizzare. Sta di fatto che in modo molto “democratico” la grandine ha già interessato un po’ tutte le zone viticole, causando danni che in alcuni casi hanno superato il 50%. L’unica speranza è che da qui, a fine agosto, si recuperi un po’ di tranquillità, per preservare ciò che ancora sta crescendo rigoglioso tra i filari.

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