Una foresta che cresce in città a Bra presto 400 piante in più

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BRA – C’è una foresta che cresce sotto la Zizzola. «L’anno scorso alla Festa dell’albero il 21 novembre eravamo arrivati a 300, quest’anno – anticipa l’assessore comunale all’Ambiente Daniele Demaria – toc­cheremo quota 400» piantumazioni nel mandato. Finanziate per il 70% dall’Ente pubblico e il resto da privati.

 

Aderendo all’iniziativa “Dona un albero”, infatti, la comunità Laudato Si’ aggiungerà 10 lagestroemie alle 5 già messe a dimora nel 2021. «Nove – ha annunciato Raimondo Testa, consigliere comunale Pd e partecipe del mo­vimento ispirato dall’enciclica ambientalista di Papa Francesco – ancora sul viale Madonna dei Fiori, uno nella zona di via Piumati». Andranno a sostituire e­semplari seccati o che è stato necessario abbattere per ragioni di sicurezza. I Lions hanno acquistato 10 platani destinati al perimetro interno dei giardini di piazza Roma. Mentre 10 essenze varie le fornirà il comitato di quartiere Oltreferrovia per allestire un’a­rea con finalità anche didattiche in via Rolfo.

Care manutenzioni

Un ulteriore investimento del Municipio, quasi 22mila euro d’ap­palto, servirà a una serie di potature definite «di formazione e contenimento, solo in casi estremi capitozzature»  in città e frazioni. A Bandito interesseranno il viale di strada Gallotto, 27 platani e 18 liriodendri in via Rio Giano. A San Matteo 4 aceri. Alla scuola Primaria “Gioetti” un pioppo e 9 robinie. Poco lontano, nel parco Atleti Azzurri d’Italia, la siepe di carpino. In via Gabotto 21 aceri saranno sfoltiti dei rami più bassi che interferiscono coi lampioni stradali. Operazioni simili sono previste anche nelle piazze XX Settembre e Arpino, in via Sartori, dall’ex ospedale e all’ingresso del cimitero banditese.

L’assessore ringrazia quanti hanno risposto all’appello a sostenere «salute, vivibilità e ritorno d’immagine offerti da ogni albero in città». E la Giunta che «ha mantenuto gli impegni a ripristinare e incrementare il patrimonio verde». Finanzia l’avanzo di amministrazione e non si tratta di piccole cifre. Agli oltre 14mila euro di costo dei virgulti «che cresceranno a beneficio delle future generazioni» si somma quello delle manutenzioni, «20mila euro l’anno solo per le  bagnature estive che il cambiamento climatico ha reso necessarie». Poi ci sono le perizie orientate da uno screening a tappeto da poco ultimato. Di tutte le piante pubbliche ha indagato lo stato di salute consigliando l’intervallo con cui andranno ri-visitate. «Alcune – conclude Demaria  – anche ogni 6 mesi, per evitare rischi».

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