Una cordata di Comuni per attingere ai fondi di “Rigenerazione urbana”

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Insieme, alla ricerca dei contributi previsti dalla Legge di Bilancio 2022 per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, riduzione della marginalizzazione e del degrado sociale e miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale. Dopo l’a­pertura di questa possibilità offerta dal Governo anche ai Comuni al di sotto della soglia dei 15mila abitanti – inizialmente non era così: poi c’è stato il dietrofront da Roma, purché in forma associata – i Comuni di Canale, Montà, Castellinaldo, Castagnito, Guarene e Santo Stefano Roero si sono tesi la mano: e, proprio in questi giorni, i rispettivi Consigli comunali stanno approvando una convenzione ad hoc che stabilisce i rapporti tra le parti. La Capitale del Pesco ha già dato il suo ok al documento: e, mentre il paese del Barbera lo porterà in assemblea proprio stasera, tutte le amministrazioni coinvolte si stanno adoperando per delegare i propri sindaci alla sottoscrizione di un vero e proprio “patto roerino”. D’altra parte, la posta in gioco è alta: c’è la possibilità di attingere sino a 5 milioni di euro di sovvenzioni, a fronte di un platfond nazionale ammontante a 300 milioni cui si aggiungeranno i 500 milioni previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per opere di efficientamento energetico. Il “quantum” di popolazione minima, in forma di cordata, c’è. Canale, che sarà Comune capofila, conta infatti 5.523 residenti, cui si sommano i 4.681 di Montà, i 3.529 di Guarene, i 2.218 di Castagnito, i 1.342 sanstefanesi e i 919 castellinaldesi. Così come le buone intenzioni: in modo da arrivare al 31 marzo, scadenza per l’invio dei dossier di candidatura, con tutte le carte in regola. Si lavorerà sui fronti ammessi dal bando: a partire dalla manutenzione per la rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti per finalità di interesse pubblico, compresa la demolizione di opere abusive realizzate in difformità dal permesso di costruire. Ammessi anche interventi di miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante interventi di ristrutturazione edilizia di immobili pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi, ovvero alla promozione delle attività culturali e sportive. E, infine, le azioni rivolte alla mobilità sostenibile. Ciò che è molto probabile è che, a fianco di riqualificazioni autentiche dei patrimoni esistenti, l’attenzione si concentri in particolare su un fronte sempre molto sentito: ossia, le piste ciclabili. Sussisterebbe una traccia di dossier teso a collegare i centri coinvolti in un percorso di mobilità “dolce” il quale si integrerebbe con i già esistenti segmenti del “Roero Bike Tour” oltre che innestarsi in comprensori più ampi, come quello che mira a collegare Milano e Torino. Anche in questo caso, la volontà di collaborare tra Comuni è collaudata: sia nelle correnti e pregressi azioni del Bike Tour stesso, sia anche nella tappa “canalese” del Giro d’Italia che vide protagonista non solo la capitale del pesco, ma anche diversi altri paesi che ora hanno deciso di seguire la cordata. E intanto questa area del Roero, in vista della data-limite, incrocia le idee, aguzza la coesione, e si concentra sulle proprie possibilità.

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