Turismo come cambia lo scenario ai tempi del Covid-19 e nel dopo emergenza

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Premesso che il distanziamento tra le persone sarà il tema della sopravvivenza delle persone, il turismo a breve (e probabilmente a medio termine) subirà importanti modifiche strutturali che fin d’ora si possono considerare come concrete, quali:

  • Forte Riduzione dei turisti con trasporto aereo:
  •  Forte riduzione dei turisti procedenti da continenti extraeuropei, dovuto al
    fatto che ci sarà un evidente timore a stivarsi per varie ore in una carlinga
    di aereo che si caratterizza per la sua altissima densità per mq.
  • Una certa compensazione può arrivare dal turista italiano che preferirà la
    destinazione nazionale e di prossimità evitando un turismo outgoing verso
    destinazioni internazionali ed intercontinentali.
  • Forte riduzione dei turisti “crocieristi”
  • Forte riduzione del mercato delle Crociere poiché è molto alta la
    concentrazione di passeggeri in una nave.
  • Conseguentemente i clienti delle crociere si indirizzeranno verso strutture
    recettive fisse (Htl, B&B, Agriturismi,Rifugi,Campeggi etc)
  • Perdita di “appeal” delle destinazioni con alta concentrazione/densità di
    turisti, con conseguente incremento dell’appeal di destinazioni meno affollate
    e più isolate
  • Incremento dell’appeal di destinazioni caratterizzate dalla purezza dell’aria
    e dalla bassa densità abitativa (es. montagna)
  • Incremento dell’appeal di strutture ricettive caratterizzate dal numero
    limitato di camere e di conseguenza di ospiti, sempre per soddisfare l’esigenza
    di evitare sale ristorante, reception etc frequentate da numerose persone
  • Incremento della vendita del “Last minute” poiché il Covid-19 ha creato
    incertezza sia per la personale situazione sanitaria, sia per quella economica.
  • Stabilire contatti con ditte specializzate alla sanificazione e certificazione delle
    aziende. Potrebbe contribuire alla serenità degli ospiti e ad eludere possibili cause
    legali da parte di personale e di ospiti.

Quindi alla luce di una forte riduzione del mercato turistico generale, caratterizzate dalle suddette importanti modifiche dello scenario turistico (alcune delle quali andranno a favorire alcuni operatori del ns territorio), le aziende turistiche, per sopravvivere, dovranno attuare attuare alcuni azioni gestionali quali:

  • Rinegoziazione (ove possibile) di alcuni costi FISSI quali: Affitti la crisi che accompagnerà il settore del turismo non sarà di breve durata e quindi il valore delle attività subirà un decremento significativo, sia per un impoverimento dell’economia generale, sia nella mancanza di investitori interessati a rilevare attività commerciali.
  • Personale: la presumibile riduzione dell’occupazione obbligherà a rivedere il costo del personale, utilizzando la Cassa integrazione in deroga, la riduzione degli orari del personale fisso o mettendo alcuni dipendenti a zero ore oppure arrivare addirittura al licenziamento. Inoltre sarà da ridurre l’intermediazione delle OLTA, quindi mettere la disponibilità delle camere al minimo indispensabile in modo da continuare comunque a mantener la visibilità sulle piattaforme ;
  • Servizi annuali (gia versati) Sarebbe auspicabile che determinati costi annuali (già pagati) come Canone Rai, Diritti Siae, Tari venissero congelati ed abbuonati per tutto il 2020,considerandoli come anticipo per il 2021.
  • Tassa di soggiorno e/o Tassa di scopo Inoltre sarebbe auspicabile che i comuni mantenessero la Tassa di soggiorno rinunciando però alla riscossione per tutto il 2020; parimenti i comuni potrebbero applicare sui soggiorni una tassa di scopo ( Sostentamento imprese turistiche) che varia da comune a comune in funzione delle caratteristiche delle località.
  • Utenze: Per quanto riguarda le utenze è imprescindibile che all’importo totale della bolletta venissero abbuonato tutto quanto esula dall’importo relativo alla “materia prima energia), ovvero tutte le altri voci (ad es sulla bolletta elettrica, sono Dispacciamento, il Trasporto e misura, gli Oneri di sistema, le Accise).

Una azienda ricettiva media con 20 camere deve sostenere costi fissi di: Tari, Imu , Energia Elettrica, Riscaldamento, Rai, SIAE, Assicurazioni pari a € 45.000 annui oltre ai canoni di locazione dell’immobile o del ramo d’azienda, oneri finanziari e personale a parte.

Sarebbe auspicabile che la spesa sostenuta da un cliente che pernotta in strutture ricettive situate sul territorio nazionale, fosse deducibile per gli anni 2020 e 2021 dalla denuncia dei redditi con una sorta di bonus fiscale-voucher vacanza riservato alle famiglie Italiane .
Dovranno essere attuate politiche di marketing e di comunicazione per cercare di intercettare quei mercati che presumibilmente perderanno clienti ( es. clienti di TO italiani specializzati in Outgoing, clienti delle Crociere, etc) oltre ad una forte ed incisiva azione sul turismo Italiano e di prossimità.
Gli interventi messi in campo dai vari Decreti sono rivolti a differire nel tempo il monte tasse di varia natura e a finanziamenti che contribuiranno a indebitare le aziende.
Tutto questo non basta, servono interventi urgenti volti a ridurre il peso fiscale che le aziende saranno chiamate ad onorare nonostante il mancato incasso per 1,2,3,4,5 mesi!!! Chissà!!!
Il nostro è un grido d’allarme che rivolgiamo a tutte quelle persone che ricoprono incarichi sia amministrativi che politici ai vari livelli.

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