Susanna Basso, Giuseppe Patota, Elisabetta Sgarbi sono i vincitori della 36a edizione del Premio Cesare Pavese

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SANTO STEFANO BELBO – La traduttrice Susanna Basso, il linguista Giuseppe Patota e l’editrice Elisabetta Sgarbi sono i vincitori del Premio Cesare Pavese 2019, nato trentasei anni fa a Santo Stefano Belbo. Organizzato a partire da quest’anno dalla Fondazione Cesare Pavese, il riconoscimento si rinnova nella giuria, nelle sezioni in cui è suddiviso e negli appuntamenti proposti, per meglio rendere omaggio alla complessa figura di Pavese, che non fu solo scrittore, ma anche poeta, traduttore, direttore editoriale e ideatore di una storica collana di saggi.

«Il Premio Cesare Pavese è un premio globale – spiega Gian Arturo Ferrari, che insieme a Claudio Marazzini, Giulia Boringhieri, Alberto Sinigaglia e Pierluigi Vaccaneo fa parte della giuria rinnovata – perché comprende tutte le “arti del libro”, fatta eccezione per quelle materiali, arti che hanno avuto in Cesare Pavese un rappresentante di statura altissima e soprattutto capace di praticarle e fonderle tutte insieme». Le nuove sezioni del Premio sono dedicate all’Editoria e alla Traduzione, che vanno ad arricchire quelle dedicate alla Saggistica e alla Narrativa(in questa fase di transizione il premio per la Narrativa sarà assegnato dall’edizione 2020).

I tre vincitori incontreranno il pubblico e riceveranno il Premio Cesare Pavese domenica 27 ottobre 2019 alle ore 10 a Santo Stefano Belbo nell’auditorium della Fondazione Cesare Pavese, che ha sede nella Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo (Piazza Confraternita 1), sconsacrata negli anni ’20 del ‘900, in cui fu battezzato Cesare Pavese. Modera la premiazione la giornalista Chiara Buratti.

 

Il Premio per la nuova sezione Editoria sarà consegnato a Elisabetta Sgarbi, editrice, direttrice artistica del Festival La Milanesiana, da lei stessa ideato, e regista cinematografica. Per venticinque anni in Bompiani, dove è stata direttore editoriale, nel 2015 fonda la casa editrice La Nave di Teseo, di cui è direttore generale e direttore editoriale. «Elisabetta Sgarbi si è resa protagonista del più interessante fenomeno editoriale italiano degli ultimi anni», spiega la giura. «In meno di quattro anni è riuscita a dare alla nuova casa editrice da lei fondata un’aura inconfondibile, segnata dal suo gusto letterario ed estetico. Ad attirare nuovi autori e a mantenerne molti che già avevano lavorato con lei. A pubblicare libri che hanno felicemente incontrato i favori del pubblico. A superare il trauma della scomparsa del co-fondatore Umberto Eco».

La nuova sezione Traduzione vedrà vincitrice Susanna Basso che annovera tra le sue traduzioni autori acclamati a livello mondiale come Ian McEwan, Alice Munro, Paul Auster, Julian Barnes, Elizabeth Strout, Martin Amis, Kazuo Ishiguro e Jane Austen, di cui sta traducendo l’opera completa. Dal 1987 collabora con la casa editrice Einaudi. «La sensibilità del suo tocco, – afferma la giuria – l’intelligenza delle sue soluzioni, la bellezza della sua lingua, l’audacia con cui sa fare sue le note – le parole – senza timori reverenziali pur nel rispetto assoluto dell’autore, e infine la generosità con cui si racconta e diffonde il valore del suo mestiere, spesso così poco compreso: tutto questo fa di lei una figura di straordinaria importanza nella cultura italiana».

Per la sezione Saggistica il riconoscimento andrà al professor Giuseppe Patota per il saggio La grande bellezza dell’italiano: il Rinascimento (Laterza, 2019), una guida che esplora il fascino della lingua italiana attraverso tre grandi protagonisti del Rinascimento: Pietro Bembo, Ludovico Ariosto e Niccolò Macchiavelli. Un libro per alzare una fiera barriera contro l’ignoranza e contro chi trasforma l’italiano in una lingua violenta e insultante. «Il modello culturale e linguistico del Rinascimento italiano – spiega la motivazione della giuria – esce intatto nei suoi valori classici e fondativi, ma viene offerto a un pubblico più largo, di cui Patota riesce a catturare abilmente l’attenzione, vincendo ogni oggettiva difficoltà. Questo libro insegna dunque molti segreti relativi alla sublime bellezza dell’italiano, nel suo secolo di maggior splendore».

Il premio ai vincitori sarà accompagnato da un originale omaggio offerto dall’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero: XFETTA, il tagliatartufi ideato dallo chef Davide Oldani.

Il giorno precedente la cerimonia di premiazione, sabato 26 ottobre 2019, i vincitori visiteranno la Casa Natale di Cesare Pavese (Via Cesare Pavese 20), per poi assistere, alle ore 17, all’incontro aperto al pubblico Scienza e umanesimo: la nuova frontiera delle due culture, presso l’auditorium della Fondazione Cesare Pavese (piazza della Confraternita 1). Il presidente della giuria del Premio Cesare Pavese Alberto Sinigaglia (presidente dell’Ordine dei Giornalisti Piemonte e direttore del Comitato scientifico della Fondazione Cesare Pavese) dialogherà sul tema con il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco, il Rettore dell’Università degli studi di Torino Stefano Geuna, il Rettore dell’Università del Piemonte Orientale Gian Carlo Avanzi e i membri della giuria del Premio (Gian Arturo Ferrari, figura di rilievo dell’editoria italiana; Giulia Boringhieri, traduttrice, storica dell’editoria, figlia di Paolo Boringhieri che fu amico e collega di Pavese all’Einaudi; Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione Cesare Pavese e organizzatore del Pavese Festival).

Seguirà alle ore 21.30, sempre alla Fondazione Cesare Pavese, il concerto Passeggiata musicale attraverso i secoli con il Quintetto dell’opera di Milano, composto da Gianni Dallaturca e Edantippe Mauro (trombe), Riccardo Gatti (trombone), Angelo Borroni (corno), Giovanni Gatti (tuba), Gianni Arfacchia (percussioni).

Il Premio renderà inoltre omaggio al suo fondatore, il professor Luigi Gatti, storico animatore del Cepam-Centro Pavesiano Museo Casa Natale, che per trentacinque anni ha organizzato il Premio e che ha diretto la giuria. Sarà commemorato nella giornata di sabato 26 ottobre alle ore 16 con un convegno dal titolo Cesare Pavese. La storia di un Premio. L’autrice del libro, Giovanna Romanelli, e Adriano Icardi ricordano Luigi Gatti attraverso la storia del Premio. Conduce l’incontro Chiara Buratti.

Il Premio Cesare Pavese è organizzato dalla Fondazione Cesare Pavese con il contributo della Regione Piemonte, del Comune di Santo Stefano Belbo, della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. In collaborazione con l’Ente Turismo Langhe Monferrato e Roero e il Relais San Maurizio. Media partner Radio Alba e IVM Multimedia.

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