«Sul “palazzone” manovra politica»: così Sibille replica alle accuse di Italia Nostra a Bra

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Illegale? Macché, soltanto oggetto (di nuovo, dopo il precedente di piazza Carlo Alberto) di una «manipolazione artificiosa». Manipolazione politica «stan­­te anche il particolare momento» pre-elettorale, e tecnica. Così, richiesta dal “Corriere”, il sindaco e assessore all’Urbanistica di Bra replica alle accuse di Italia Nostra sul “caso palazzone”.

Si tratta del grande condominio autorizzato dal Comune per sorgere al posto dei bassi fabbricati da demolire presso la conflu­en­za tra via Vittorio Emanuele II e via F.lli Carando, il più trafficato “ingresso” al centro cittadino. Secondo Italia Nostra intervenuta sullo scorso “Corriere”, all’immobiliare proponente l’Am­­­ministrazione avrebbe concesso una monetizzazione esagerata e irregolare dei cosiddetti standard urbanistici. L’opera, inoltre, violerebbe una «norma statale, inderogabile, per la quale le distanze non possono essere inferiori all’altezza dell’edificio più alto» adiacente a quello in cantiere.

Bruna Sibille ribatte che «le distanze invocate e previste dall’articolo 9 comma 1° punto 3 del Decreto Interministeriale  1444/1968 vanno applicate nelle zone territoriali omogenee di tipo “C” . Lo stabile in oggetto ricade in zona territoriale omogenea di tipo “B”, in quanto  edificata con superficie coperta degli edifici esistenti che supera abbondantemente il 12,50% di quella fondiaria e con densità territoriale molto superiore a 1,50 mc/mq. Appare pertanto evidente che a ogni zona omogenea corrisponde una normativa specifica, la quale non può e non deve essere confusa con altre, ma applicata con scrupolo e totale correttezza».

Sugli spazi a verde e parcheggi ridotti a zero, perché il privato costruttore pagherà un indennizzo al Municipio e utilizzerà per fare cubatura tutto il disponibile, il sindaco evidenzia come «la specifica scheda di area (T3 2259) allegata alle Norme tecniche di attuazione del Piano regolatore generale, prevede che le stesse possano essere “completamente monetizzate”. Ovviamente la disposizione di maggior dettaglio riferita alla singola area prevale sulla disposizione generica».

Abbiamo chiesto anche allo studio progettista del palazzo una risposta a Italia Nostra e l’arch. Giuseppe Flavio Lovizolo ci ha detto: «Sarebbe inutile, le sue sono tutte stupidaggini».

Italia Nostra ha presentato osservazioni a questo “piano di recupero” e il suo presidente braidese Angelo Mallamaci segnala «che anche diversi abitanti confinanti e il quartiere Centro Storico» hanno fatto altrettanto. Vedremo quale considerazione otterranno.

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