Stagionali, basta emergenze, Il Comune: «Non vogliamo più vedere tendopoli lungo il Tanaro»

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Tra un mese, forse due, cominceranno ad arrivare ad Alba i lavoratori stagionali che si spostano in cerca di lavoro in funzione delle opportunità offerte dalla campagna ma anche dalla manifattura, dalla produzione o dai cantieri. Molto di loro, anzi la grandissima maggioranza di queste persone, sono a tutti gli effetti dei senza tetto: persone che raggiungono la città di Alba o la piana del Cuneese pronte ad affrontare tutti quei lavori che i giovani italiani non vogliono più fare, già sapendo che dovranno alloggiare arrangiandosi alla meglio e con grandi sacrifici. Ne abbiamo parlato con Elisa Boschiazzo, assessore ai Servizi Sociali. Assessore, ci troveremo di fronte alla stessa situazione di emergenza dello scorso anno? «L’anno scorso abbiamo visto tende lungo le sponde del Tanaro e persone che non avevano neppure il poco riparo consentito da una situazione di fortuna. Siamo intervenuti e abbiamo affrontato la situazione con buoni risultati grazie all’aiuto di don Gigi Alessandria, della Caritas, dei Servizi sociali e del Consorzio. In questi mesi – prosegue l’assessore – abbiamo ragionato su come migliorare in modo importante la gestione degli stranieri in cerca di lavoro stagionale. Lo scorso anno i Servizi sociali e il Consorzio hanno ascoltato queste persone realizzando una mappa attendibile delle loro criticità e necessità primarie. Partiamo da questo materiale per migliorare il servizio messo loro a disposizione in passato». Qual è il primo obiettivo che vi ponete? «Il nostro primo obiettivo è dare loro una dignità. In quale modo? Lavoriamo per costruire una rete robusta in grado di fornire accoglienza adeguata e la massima trasparenza su tutte le situazioni con in primo luogo l’accesso al lavoro, il rispetto delle regole da parte di tutti gli attori e la situazione abitativa di queste persone che arriveranno ad Alba anche per lavorare nelle aziende manifatturiere e non solo in agricoltura e cantine». Quali lavoratori dunque arriveranno ad Alba? «Si tratta nella massima parte di stranieri, giovani ma non solo, che vengono da noi per compensare quella carenza di manodopera prodotta dal disinteresse dei nostri giovani per tipologie di lavoro o mansioni non ritenute appetibili.

A parte il lavoro in vigna e la raccolta della frutta ci sono attività di manifattura, cantieri, allevamenti e aziende alimentari di trasformazione che non trovano la manodopera di cui hanno bisogno. Molti di questi stranieri arrivano da noi anche con dei contratti di lunga durata e non di rado anche contratti brevi vengono rinnovati o prolungati.

Per fortuna viviamo ancora in una realtà dove molto difficilmente chi cerca lavoro non lo trova». Quindi come vi preparate in vista dell’arrivo della bella stagione? «L’Amministrazione, i Servizi sociali e il Consorzio collaborano con l’obiettivo di dare un’accoglienza decorosa a chi arriverà da noi senza avere un tetto sulla testa. Oltre a questo ci prepariamo per essere un ponte verso l’autonomia di queste persone. Metteremo loro a disposizione attività di formazione e preparazione tecnica e anche lessicale per il lavoro, anche a tutela della legalità e della sicurezza.

Soprattutto la rete di solidarietà e formazione che stiamo creando avrà lo scopo di risolvere la criticità della casa. Stiamo cercando alloggi, ad Alba quelli sfitti sono centinaia, e contiamo di “convertire” molti proprietari alla nostra causa. Non solo con la fede, ma anche attraverso impegni e garanzie che metteremo loro a disposizione. Sono molti infatti ad essere molto restii a dare alloggi in locazione specialmente a famiglie con bambini». Ci sono le risorse per dare compimento a questi progetti? «Le risorse ci sono nella misura in cui il Comune mette a disposizione del Consorzio un buon contributo a livello locale. Poi ci sono i fondi messi a disposizione dalla Regione grazie al bando “Prince” finanziato con risorse del Piano Operativo Nazionale. In questo momento stiamo lavorando alla presentazione dei progetti con cui parteciperemo al bando “Prince”. Alba ha una solida reputazione e una tradizione di grande generosità nel campo sociale e della solidarietà. Il nostro intendimento è quello di proseguire in questa direzione con grandissimo impegno».

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