Squid Game, il dramma distopico sudcoreano tema di incontri al Centro Arpino di Bra

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BRA – Il recente dibattito sul fenomeno “Squid Game” ha avviato una riflessione sulla stessa serie televisiva, di cui molto si è detto e che attrae come spettatori soprattutto giovani e giovanissimi. Preoccupa molto il fenomeno emulazione che coinvolge anche il mondo della scuola. Ed è proprio per incentivare e stimolare la discussione e il dibattito sul tema che a Bra sono stati organizzati due incontri presso il Centro Polifunzionale G. Arpino – Largo della Resistenza il 20 e il 27 Gennaio 2022 dalle ore 18,00 alle ore 19,30. Promotori delle conferenze sono i Professori Augusto Leone – Docente di Latino e Greco e Prof.sa Elena Angeleri – Docente di Storia e Filosofia Presso il Liceo “Giolitti-Gandino” di Bra

Gli appuntamenti sono aperti a tutta la popolazione, ma vogliono avere come interlocutori privilegiati tutti coloro che hanno a che fare con adolescenti e giovani in genere: genitori, insegnanti, operatori culturali e psicologi dell’adolescenza.

Ci siamo proposti di stimolare il dibattito sui motivi per cui una serie connotata da una violenza senza possibilità di riscatto come “Squid Game” sia riuscita a riscontrare un successo sorprendente e straordinario soprattutto nel pubblico giovanile. Non è sufficiente fare riferimento all’indubbia qualità del prodotto: una trama accattivante, le scenografie suggestive, la fotografia, le musiche, i colori accesi e infine la moda dell’hallyu (“onda coreana”) non sono elementi sufficienti a spiegare il richiamo esercitato da tanta cattiveria priva di motivazioni razionali su un’età ancora alla ricerca di un’identità e di punti di riferimento valoriali.

Analizzare tematiche e motivi può consentirci di dialogare in modo costruttivo, per noi e per loro, con ragazze e ragazzi spesso lasciati soli davanti allo schermo dei loro dispositivi.  Ragionare su libertà presunta e reale, su avere o essere, sui rischi di una società selvaggiamente competitiva che pospone al denaro ogni valore e ogni memoria, sul disvelamento della crudele verità nascosta in ogni pietosa menzogna, può essere un modo per non arrivare senza armi concettuali all’appuntamento con i nostri figli e i nostri studenti, che chiedono, prima di tutto a noi, significati e spiegazioni sugli altri e sul mondo.

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