Sostanze tossiche nei frutteti: fermato l’impianto di Magliano Alfieri e via alla bonifica dei terreni

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MAGLIANO ALFIERI A seguito dell’Operazione “Fertil Plastic” del Nucleo Investigativo dei Carabinieri Forestali cuneesi, si rende noto un ulteriore provvedimento del Giudice di Torino che ha disposto, come misura cautelare, l’interdizione all’attività dell’impianto per 6 mesi.

La lunga indagine dei Forestali, condotta per mezzo di intercettazioni telefoniche e telecamere nascoste, aveva portato alla luce un articolato traffico di rifiuti incentrato sulla società “Olmo Bruno s.r.l.”, autorizzata alla produzione di ammendante per agricoltura. L’impianto riceveva decine di migliaia di tonnellate fanghi derivanti da impianti di depurazione acque reflue urbane ed industriali i quali, invece di essere trattate come previsto al fine di produrre compost, venivano smaltiti, spesso tali e quali, su campi agricoli dell’albese e in limitrofe aree del torinese e dell’astigiano, tutte poste sotto sequestro penale.

Successivamente alle misure del 1° marzo disposte dalla Procura torinese anti mafia il Nucleo Investigativo ha proseguito ancora le indagini e chiesto l’intervento di Arpa Piemonte – Dipartimento di Cuneo per il campionamento sistematico dei terreni agricoli sui quali si erano accertati sversamenti illegali di “falso compost”.

Sui campioni di suolo analizzati sono state evidenziate non conformità rispetto alle soglie di concentrazione degli inquinanti stabiliti dalla legge.

In particolare a Magliano Alfieri le analisi effettuate in un frutteto e in un terreno condotto a cereali hanno rilevato quantità potenzialmente pericolose di, rispettivamente, metalli pesanti (Vanadio, Cromo e Nichel) e diossine con furano (quest’ultimo un composto organico contaminante).

A Govone, sempre nell’albese, uno dei quattro campioni di suolo prelevati da un terreno a papaveri è risultato avere un alto tenore di Cromo.

In un campione estratto da un pioppeto in Neive (CN) sono emersi valori pericolosi di metalli pesanti (stagno e zinco).

Per tutti questi terreni dovrà essere avviata una procedura amministrativa per la verifica della necessità di bonificare i siti, fino ad allora non vi potrà essere in ogni caso svolta attività agricola.

Anche le analisi sui cumuli rinvenuti di “falso compost” destinato ai campi hanno evidenziato varie irregolarità di natura fisico-chimica, tra cui spicca il superamento dei valori di metalli pesanti, plastiche e vetro da quattro a quattordici volte il limite consentito. Tali cumuli dovranno essere dunque smaltiti in discarica autorizzata.

Permane il sequestro penale dell’intera area aziendale di Magliano Alfieri e dei terreni oggetto di smaltimento illecito.

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