Sono partite da Alba le celebrazioni per i 100 anni dalla nascita di Beppe Fenoglio

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Una sala gremita per una festa commovente, divertente e, perché no? Anche un po’ polemica. Ieri, martedì 1° marzo, il Teatro Busca ha ufficialmente dato il via alle celebrazioni per i cento anni di Beppe Fenoglio. Sul palco, ovviamente, è salita la figlia Margherita, affiancata da Riccardo Corino. È spettato a loro il compito di rompere il ghiaccio, in attesa che al suo fianco si presentasse Neri Marcorè, cui è stato affidato il compito di condurre la serata. Un evento che ha avuto un prologo in piazza Rossetti, quando verso le 19 è stato lanciato il”Segreto Cardiopulso”, un segnale luminoso che ha raggiunto anche la Mole Antonelliana di Torino, su cui è apparsa l’effige dello scrittore albese.

Vi dicevamo di una festa commovente, con le lacrime trattenute a stento da Margherita, quando ha ricordato il papà, la mamma e i parenti. Ma c’è stato anche stupore, quando sono stati letti i messaggi di saluto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e del ministro per la Cultura, Dario Franceschini. A far sorridere ci ha pensato Neri Marcorè, che seppure inappuntabile, ha in ogni modo cercato di rompere la sacralità dell’avvenimento con gag (quando ha chiesto, per esempio, al sindaco di Alba, Carlo Bo, di sostituirsi al governatore piemontese, Alberto Cirio, che ha dato forfait all’ultimo momento). E le polemiche? A regalare un po’ di pepe sono state le parole del regista Guido Chiesa, che riparlando del film “Il partigiano Johnny” ha apertamente criticato l’Amministrazione comunale albese, rea di aver creato condizioni difficili, nel periodo delle riprese.

E la serata? Si è partiti dalle parole, quelle degli scrittori Nicola Lagioia e Davide Longo, autori delle prefazioni inserite nelle ristampe de “I 23 giorni della Città di Alba” e “Una questione privata”, del direttore della Giulio Einaudi, Ernesto Franco, che ha ricordato la diffidenza iniziale della Casa Editrice, nei confronti di Fenoglio. L’aspetto storico è stato dibattuto da Chiara Colombini, Valentina Vetri e Bianca Roagna, mentre Guido Chiesa ha ripercorso la storia del film che ha diretto una ventina di anni fa.

La serata si è conclusa con la musica, quando è entrato in scena Max Casacci, leader e chitarrista dei Subsonica, che è stato l’artefice del brano “Cardiopulso” che sarà la colonna sonora di questo #Beppefenoglio2022. La ritmica del pezzo, scritto con il jazzista Emanuele Cisi, è scaturita dal campionamento dei rumori emessi dalla mitica Olivetti Studio 44, usata dallo scrittore per raccontare le sue storie ai lettori. La vecchia macchina da scrivere è stata per tutta la serata al centro del palco, attirando i riflettori e l’ammirazione del pubblico. Gli stessi ticchettii, faranno da sottofondo all’installazione luminosa realizzata da Emilio Ferro in piazza Rossetti, dove è stata ricostruita la casa di Fenoglio, dalle cui finestre, partono quattro potentissimi raggi di luce che illumineranno lo skyline del centro storico di Alba per i prossimi 12 mesi.

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