L’autorizzazione al “parco solare” sarà anche «sospesa» come sostengono i suoi critici, ma c’è e la maggioranza non l’avrebbe raccontata giusta su questo impianto previsto a Sommariva del Bosco verso e oltre il confine con Sanfrè. Lo rivela un intervento scritto del gruppo di minoranza in Consiglio comunale. SdB+, in sigla l’opposizione sommarivese, ha ripreso i documenti ed evidenziato che non risultano i «due pareri negativi» asseriti dalla maggioranza. La stessa che con il sindaco allora facente funzione Marco Pedussia e l’assessore e attuale vice Cinzia Spagnolo, è alla guida del paese da quando il progetto fu presentato nel 2021 alla Provincia.
Questa è deputata a decidere sulla base dell’esito di una Conferenza dei servizi, consesso di tutti gli interessati, in cui – rendiconta sempre SdB+ – Sommariva non si sarebbe mai davvero opposta. L’unica osservazione del Comune risalirebbe a maggio 2021 a riguardo «solamente dell’inquadramento sul Piano regolatore» dei terreni, 7 ettari destinati a essere coperti di pannelli fotovoltaici. Questo è l’aspetto forse minore del problema. Il “parco”, infatti, oltre a sacrificare campagna fertile andrà servito da una linea elettrica con tralicci alti 16 metri impattanti per chilometri sul paesaggio, verde e boschi situati anche nella Zona di salvaguardia del Roero.
Nonostante esplicite simulazioni fotografiche della bruttura, «nulla» sarebbe stato eccepito formalmente dal Municipio ancora a settembre 2021 e poi nella riunione «decisoria» a Cuneo il 22 aprile 2022. Qui Sommariva si presentò commissariata, ma SdB+ avverte tartufesco gettare la croce sulla Prefettura: la sua funzionaria, infatti, esprimendosi a favore avrebbe semplicemente agito in continuità con il precedente governo politico. Lo stesso tornato in carica, «fatto fuori» l’ex primo cittadino malato Matteo Pessione, dopo le elezioni di giugno, e che alla buonora a dicembre per iniziativa dell’opposizione e sulla scia di una protesta del sodalizio Ambiente 21 SdB, ha concordato in Consiglio un’unanime presa di posizione a contrasto. Troppo tardi. Ora si può solo sperare che i privati investitori accettino di caricarsi una modifica ex post al piano approvato, gravosa economicamente, per deviare e/o interrare l’elettrodotto. Tutelando loro quanto i governanti sommarivesi non hanno saputo fare per tempo nelle sedi competenti.