SINDACATO –  L’importante strumento della contrattazione sociale territoriale

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Gentile direttore,

la prima variazione al bilancio dell’esercizio 2019 del comune di Alba comprende 25 mila euro per i fondi di restituzione Irpef e Tari a favore delle famiglie più povere.

Cuore degli incontri con le amministrazioni locali e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil sono proprio i fondi di restituzione per l’addizionale comunale e per la tassa rifiuti. La logica, ormai già introdotta da qualche anno, e oggi sempre più utilizzata a livello provinciale, è semplice e chiara: tutti pagano, poi chi ne ha diritto farà domanda e si vedrà rimborsato quanto già versato. Nel meccanismo del fondo di restituzione non vi è nulla di automatico. Chi ha diritto al rimborso deve esercitarlo presentando una domanda.

E’ pur vero che questo in alcuni casi è un ostacolo per il potenziale beneficiario: qualcuno dà per scontato di non averne diritto, si ha paura di sentirsi additati come poveri, non si è a conoscenza di questa possibilità. Anche per questo colgo l’occasione per sottolineare che si possono ottenere informazioni a riguardo presso il Comune e presso le organizzazioni sindacali.

Vi è poi un altro passaggio da considerare, ossia la necessità di presentare il modello Isee, e questo vuol dire mostrare redditi e patrimonio. E allora qualcuno magari rinuncia a questa possibilità.

Dopo qualche anno di rodaggio, ad Alba questa possibilità viene sfruttata parecchio dai lavoratori e dai pensionati con bassi redditi. Tanto che le somme stanziate vengono spese tutte.

Le tre organizzazioni sindacali hanno nel 2018 firmato accordi in tal senso con i sette maggiori centri della provincia, ma anche con una decina di altri piccoli o medi Comuni.

E’ nostra intenzione ovviamente proseguire su questa linea di tutela dei cittadini. Con le Amministrazioni locali inoltre discutiamo di tariffe individuali (mensa, asili, trasporti), dei problemi della casa, dell’immigrazione e, da qualche anno, di tutto il complesso discorso riferito agli appalti pubblici.

La contrattazione sociale territoriale rappresenta una pratica sempre più importante per le organizzazioni sindacali. Il suo punto di forza risiede nel fatto che, partendo da un contesto locale, questo tipo di contrattazione riesce a intercettare i bisogni e le necessità sociali di un determinato territorio. D’altra parte non facciamo altro che mettere in pratica il nostro ruolo. Tale forma di contrattazione infatti consente di mettere in moto nuove forme di relazione, dialogo e rappresentanza: sia verso l’alto (con le istituzioni e gli enti locali), sia verso il basso (cioè coni lavoratori, chi purtroppo il lavoro non ce l’ha e con i pensionati).

Giovanni Battista Panero

Cgil provinciale pensionati,

Cuneo

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