Si inaugura domani l’opera d’arte in trentatrè scalini presso la Chiesa di S. Giovanni Battista a Castagnito

0
81

CASTAGNITO – Sarà un giorno a suo modo “storico”, per Castagnito, quello di sabato 15 aprile: con l’inaugurazione di “Paesaggio in 565 giorni e 33 scalini”, titolo dell’opera realizzata dall’artista Victoria Stoian per riqualificare la scalinata del sagrato della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista: a ridosso della quale un tempo si ergeva la porta di ingresso al paese.

 

Si tratta dell’effetto più evidente di un progetto realizzato dal Comune grazie al sostegno della Fondazione Crc nell’ambito del progetto “Distruzione”. Così dice il sindaco Carlo Porro: «L’intervento risponde all’obiettivo programmatico di mitigare l’impatto visivo di elementi che deturpano gli ambienti urbani e paesaggistici, come lo è la scalinata che conduce alla piazza XI febbraio, attraverso il ricorso a progetti d’arte in grado di produrre un nuovo valore estetico in dialogo con la specificità del territorio, dei luoghi e delle comunità locali». Si tratta di un piano denso di sensibilità: «Tale scalinata, oggi poco utilizzata perché percepita come un ostacolo piuttosto che come un accesso, costituisce infatti il principale punto di entrata a Castagnito, borgo storico che sorge sulla sommità di un rilievo, in una pregiata posizione panoramica tra i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, riconosciuti dall’Unesco come Patrimonio Mondiale».

L’architetto Barbara Demichelis, che ha seguito ogni passo dell’operazione, aggiunge: «Una commissione presieduta da Carolyn Christov-Bakargiev, direttrice del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, affiancata da Francesca Comisso e Luisa Perlo di a.titolo, ha scelto di affidare l’incarico all’artista Victoria Stoian, a partire dalla sua capacità di elaborare un linguaggio visivo nel quale trova inedita traduzione l’esperienza del paesaggio, inteso non solo dal punto di vista naturalistico e architettonico, ma anche come ambiente umano e sociale». Da ostacolo, ad opera d’arte: in una concatenazione di forme e linee che danno corpo alla scultura centrale, formulata in due elementi che accompagnano lo sviluppo della scalinata, sono condensati gli andamenti delle colline, le variazioni del corso del Tanaro avvenute negli anni, rimandi ai profili dei viticci, al tralcio, al peduncolo, così come alle forme che arricchivano i soffitti in gesso, un tempo presenti in questa zona. Due anni di ricerche, per arrivare a questo giorno: grazie anche al genio e alla maestria di Emiliano Scarsi, artigiano del ferro della ditta Scarsi Bernardo di Canale, il quale ha forgiato nel metallo il tratto pittorico dell’artista, in un processo di scambio intenso e ricco di mutuo apprendimento. Gli interventi ceramici sono stati modellati e dipinti dall’artista con il supporto della ditta Linearte Sebino. Ma c’è anche un ulteriore elemento di coinvolgimento “dalla base”, ben espresso dal sindaco Porro: «Nella fase progettuale è stato avviato un dialogo con la scuola materna, la cui sede attigua alla scalinata ha reso interlocutore privilegiato. A fronte di un primo incontro tra l’artista e le educatrici, con la presentazione dei disegni di progetto ai bambini, sono state realizzate attività finalizzate a trasmettere le peculiarità dell’opera come potenziale laboratorio di forme, racconti, modi di osservare e trasformare i luoghi del vissuto quotidiano».

Una restituzione finale di queste attività sarà presentata nella mostra allestita nei locali della scuola materna, dove saranno esposti i bozzetti e gli studi preparatori, insieme agli elaborati dei bambini. Il ritrovo sabato, sarà alle 10 in loco, per poi spostarsi al Teatro per una tavola rotonda sul tema della rigenerazione dei centri storici attraverso l’arte. Oltre ai creatori dell’opera, interverranno la storica dell’arte Alessandra Pioselli, la curatrice di “A.titolo” Francesca Comisso, l’artista Stefania Manassero e lo stesso Emiliano Scarsi. L’evento si concluderà con il taglio del nastro e l’aperitivo offerto dalle associazioni castagnitesi.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui