SEGNALAZIONE – Per un pugno di euro “in più?”: vi racconto la mia disavventura

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Spett.le redazione,

a giugno 2017 mi trovavo ad avere la disponibilità di circa 5.000 euro. Nell’ottica di differenziare gli investimenti mi recavo in un’Agenzia Assicurativa (non nominabile) di Alba, dove ero già titolare di ben due piani di accumulo ventennali e di un fondo pensione su cui annualmente effettuavo versamenti aggiuntivi, per valutare un investimento sul breve termine (2 o 3 anni), con somme variabili (maggiori o minori di 5.000 euro) per ciascun anno, la possibilità di monitorare l’investimento, visto che aveva una parte variabile, costi di ingresso e gestione bassi o nulli: senza pretese di chissà quali rendimenti.

Il responsabile dell’Agenzia, non nominabile, con atteggiamento amichevole e conciliante mi disse di avere il prodotto adatto alle mie esigenze, proponendomi la polizza di nome “Extra”, che aveva: un costo di ingresso irrisorio di 25 euro, si poteva uscire dopo un anno e proseguire fino a 15 anni. Visto il clima di fiducia, il fatto di essere cliente da 15 anni, le rassicurazioni sul funzionamento temporale e i costi del prodotto, ho effettuato la sottoscrizione. Dopo 6 mesi ho richiesto informazioni sull’andamento del prodotto ma mi è stato risposto che visto la presenza di una componente variabile non era possibile determinare il valore e bisognava aspettare almeno un anno. Al momento di versare la seconda annualità, avrei voluto versare 3.000 euro, ma con grande sorpresa il contratto mi obbligava a versarne 5.000 per almeno 3 anni e con un ricarico sul versamento del 9,5%, praticamente 450 euro di costi, che ogni anno andavano alla compagnia. Con questi ricarichi, mai citati dal responsabile durante la presentazione del prodotto e non citati nel contratto firmato, diventa chiaro che questo investimento va tenuto per tutta la sua durata (15 anni), pena la perdita del capitale versato, che si tratta di un altro piano di accumulo (ne avevo già due) e con costi non da poco: altro che 25 euro di ingresso! Ho appreso ultimamente che questi costi erano citati su un altro prospetto, che però non ho mai ricevuto.

Ognuno su questa storia può fare le sue considerazioni, ma per quanto mi riguarda faccio questa riflessione: se a un “discreto” cliente come me, che lasciava ogni anno diverse migliaia di euro, hanno riservato questo tipo di trattamento, cosa possono fare a un nuovo cliente, a cui si riesce a strappare un’unica polizza?

Avrete notato che non ho potuto citare il nome dell’assicurazione coinvolta, in quanto ho appreso, con grande stupore, che il giornale prima di pubblicare il nome, dovrebbe contattare l’interessato e chiedere se conferma quanto scritto: sarà un pochino difficile? Personalmente penso si tratti dell’ennesima legge all’italiana, fatta per non poter dir nulla, anche se alla fine danneggia i clienti e le Agenzie Assicurative che lavorano correttamente. Comunque per ulteriori informazioni sono disponibile al 329/71.945.19.

Concludo dicendo, che a parte il terzo versamento obbligatorio di 5.000 euro che farò a giugno 2019, pena la perdita dei due precedenti per 10.000 euro (ora diventati 8.890 euro), ho completamente interrotto i versamenti negli altri due piani di accumulo e nel fondo pensione che presto sposterò altrove.

Grazie per la vostra attenzione e leggete sempre bene tutto “se vi viene fornito”.

Fulvio Pittatore

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