Sono 34 i dirigenti di altrettanti Istituti comprensivi della provincia di Cuneo che hanno sottoscritto una lettera aperta al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, sollevando ufficialmente il caso della dad. Quello già segnalato dal “Corriere” con le istanze di migliaia di genitori che a partire da lunedì 8 marzo, non sapranno come fare per conciliare lavoro e didattica a distanza dei figli piccoli.
I dirigenti scrivono che l’accoglimento delle loro richieste di una deroga, per consentire almeno a quanti sono impegnati in settori considerati essenziali di continuare a portare i figli a scuola, aprirebbe “alla possibilità che la sospensione delle attività didattiche in presenza venga aggirata”. Sono in difficoltà nel gestire le pressioni e avvertono: “Si prospettano problemi gestionali e ricadute sociali che rischiano di essere più gravi di quanto avverrebbe mantenendo aperte le attività in presenza. Le scuole non sono focolai, quando si verificano casi Covid scattano immediatamente le procedure di garanzia. Inoltre le scuole del primo ciclo hanno bacini di utenza corrispondenti allo stesso territorio in cui si trovano”. Spesso in Granda si tratta di piccoli e piccolissimi centri, dove neppure si pone il rischio di contagi sui mezzi di trasporto.
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