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Scuole a Canale, la minoranza solleva la “Questione temperature”

CANALE – Dibattito acceso, nella capitale del pesco, sul tema del riscaldamento nelle scuole di viale del pesco. L’argomento, in voga già dall’inizio della stagione più fredda, si è riaperto a seguito di una segnalazione del gruppo di opposizione consiliare “Cambia Canale”. Dal fronte guidato da Piera Ternavasio, è pervenuta infatti una riflessione a mo’ di lettera aperta: “In seguito alle segnalazioni e lamentele da parte di numerose famiglie in merito al non riscaldamento della palestra e dei locali della mensa dell’Istituto Comprensivo di Canale, il nostro gruppo di minoranza ha presentato all’Amministrazione un’interrogazione per avere una descrizione reale ed oggettiva della situazione. Purtroppo, fino ad oggi, non è stato ancora possibile capire le reali motivazioni del non riscaldamento dei locali che compromette il regolare svolgimento delle attività. Ci auguriamo che la situazione venga chiarita e che il problema sia risolto in tempi brevi”.

In attesa di riscontri ufficiali su questo fronte d’azione, nelle scorse settimane il sindaco Enrico Faccenda si era già espresso sull’argomento, a seguito di un sopralluogo nel plesso scolastico di viale del pesco e al confronto con insegnanti, dirigenza e alunni. «Ho avuto modo di confrontarmi sulla “questione temperature” nel nostro istituto – aveva fatto sapere il primo cittadino – e ho avuto conferma che in tutte le classi ci sono regolarmente 20 gradi. Si rende necessario un costante monitoraggio per non incorrere in sprechi, proprio come stiamo facendo nelle nostre case». Una riflessione sulla palestra, in tale frangente: «A fronte di un’ulteriore spesa di 50mila euro, abbiamo deciso di non accendere il riscaldamento: perché molti bambini, anche di prima elementare, si allenano negli sport che hanno scelto nell’attività extrascolastica all’aperto, a volte con la pioggia, a 2, 3 o 4 gradi sopra lo zero. Abbiamo avvisato per tempo la scuola perché concentri le lezioni di nuoto e quelle di teoria sugli sport da fare in classe nel periodo più freddo, proprio per limitare i disagi, pur accettabili, della palestra fredda». Nell’ultima seduta di Consiglio, all’atto dell’approvazione del bilancio di previsione 2023 -varato con l’astensione dell’opposizione – l’assemblea civica aveva peraltro preso atto dei maggiori costi per l’energia previsti a carico del Comune, in confronto all’anno finanziario precedente: passati da 76mila euro a 80mila euro per l’energia elettrica, da 96mila a 156mila euro per il gas, da 177mila a 290mila euro per l’illuminazione pubblica. Sommando con altre voci affini, il “pacchetto” di rincari era stato stimato in 197mila euro in più: a fronte di un contributo di sostegno dello stato di “soli” 77mila euro.

Redazione Corriere

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