Santo Stefano Belbo: inaugurata la Sala dei dialoghi nella Fondazione Pavese

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SANTO STEFANO BELBO – Sabato 5 novembre, alle 11.30, inserita nel calendario degli appuntamenti organizzati per il Premio Pavese, si è svolta l’inaugurazione della “Sala dei Dialoghi”, al centro del restyling – affidato all’architetto Cirino Leotta e voluto dall’Amministrazione comunale, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino – per la realizzazione dell’allestimento museale per la fruizione dei nuovi fondi librari e manoscritti pavesiani. Alla ricca collezione già in possesso del museo pavesiano, si sono recentemente aggiunti i lasciti da parte di due famiglie torinesi, vicine al compianto scrittore santostefanese. «Queste donazioni impongono al Comune di Santo Stefano Belbo di creare uno spazio dedicato, presso i locali museali della Fondazione, al fine non solo di custodire materiali importanti e deteriorabili, ma soprattutto di poterli rendere al pubblico di appassionati e studiosi dell’opera di Cesare Pavese – afferma il Sindaco Laura Capra, Presidente della Fondazione Cesare Pavese –.

Valorizzare il grande patrimonio in nostro possesso è un dovere verso il nostro paese, la nostra comunità e tutti coloro che stimano il nostro concittadino più illustre». Il Comune ha inteso così ripensare lo spazio museale nella sua interezza, in modo da permettere, attraverso un allestimento innovativo e tecnologico, la custodia, la fruizione e la massima diffusione di tutti i documenti in possesso della Fondazione. Si tratta di materiale prezioso, che custodisce la memoria non solo del compianto scrittore, ma di un territorio circoscritto in un’epoca difficile per il nostro Paese. Rendere accessibili questi reperti, preservandoli al meglio, è una scelta che si è rivelata prioritaria. Nell’ottica dell’inclusività, rientra tra gli step previsti anche l’eliminazione delle barriere architettoniche e sensoriali, per permettere la miglior fruizione possibile di ogni contenuto. Il progetto sarà strutturato con una visione in divenire: un allestimento modulare che possa ampliarsi nel tempo trovando spazio, di volta in volta, per i nuovi documenti che altre persone vicine alla famiglia Pavese potranno decidere di mettere a disposizione della collettività.

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