TORINO – La Regione Piemonte fornirà l’assistenza sanitaria del medico di medicina generale anche ai senza fissa dimora, che a Torino sono stimati in circa 2.500, di cui il 60% stranieri.
E con lo stanziamento di 200 mila euro finanzierà soggetti del terzo settore per rinforzare i servizi di strada.
Il tutto è contenuto in un protocollo approvato oggi dalla Giunta regionale su proposta degli assessori alla Sanità, Luigi Icardi, e al Welfare, Chiara Caucino.
L’intesa riguarda per ora Torino e coinvolge Prefettura, Comune, Città Metropolitana, Asl città di Torino, Diocesi, Circoscrizioni comunali di Torino e Federazione italiana Organismi Persone senza dimora (Fiospd), ma è aperta ad altri eventuali soggetti, come le Fondazioni bancarie. La Regione garantirà ai senza fissa dimora i Lea, favorendo l’accesso ai servizi e promuovendo l’iscrizione al Servizio sanitario e la scelta del medico di medicina generale.
“L’approccio ai bisogni delle persone senza dimora – dice Icardi – richiede un’azione integrata. Questo protocollo punta a intervenire in una situazione critica: occorre fare rete per individuare soluzioni a un problema che è sempre più grave”.
“Per la prima volta – aggiunge Caucino- è di fondamentale la Regione si impegna a fornire ai senza fissa dimora un sostegno sanitario e sociale. Proseguiremo la sensibilizzazione dei Comuni, in particolare quelli del Torinese, sull’importanza dello strumento delle residenze fittizie e sulla necessità di accompagnare questa prassi con il servizio accessorio del recapito postale, per alleggerire la pressione sul capoluogo”.