Sabato santo 3 aprile a mezzogiorno si tornano a suonar le conchiglie dai balconi del Roero

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L’associazione “Amici del castello Alfieri” di Magliano e la Redazione del bimestrale roerino “il paese” aderiscono alla proposta della Pro Loco di Castagnito di suonare contemporaneamente le conchiglie a mezzogiorno del Sabato santo 3 aprile, come gli anni scorsi, ma dai balconi di casa o da punti isolati all’aperto per rispettare il distanziamento anti-Covid.

E rilanciano la proposta anche ai residenti negli altri comuni roerini!

Le conchiglie “suonate”, un tempo tramandate di padre in figlio, sono vere, di adeguate dimensioni e modificate con un foro per potervi soffiare dentro e produrre il suono. Venivano utilizzate per questo uso già nel Paleolitico: gli scienziati francesi sono infatti riusciti a emettere suoni dalla più antica conchiglia modificata per suonare scoperta in Europa, risalente a 18.000 anni fa e trovata in una grotta dipinta dei Pirenei.

Nel caso nostro si tratta di un antico rito pagano primaverile fuso con la liturgia prepasquale cristiana che prevede, in segno di lutto, il silenzio delle campane e l’assenza di canti e balli nei cupi giorni del venerdì e del sabato santo, che rammentano la morte di Cristo.

Caduta nell’oblio nel dopoguerra, la tradizione di suonare le conchiglie nel silenzio prepasquale è rinata anche in alcuni comuni del Roero negli ultimi decenni.

Negli antichi riti pagani le conchiglie venivano suonate in cerimonie legate a auspici di fertilità, nascita e rinascita. Suonarle il Sabato santo non è quindi solo simbolo di cupezza e di dolore, ma anche un modo per auspicare, seppur attraverso retaggi ancestrali, la rinascita del Cristo, l’inizio di una nuova vita e una delle tappe più importanti della ruota dell’anno: il ritorno della Primavera.

E, mai come quest’anno, l’auspicio di una rinascita dalla pandemia, la più grave crisi dall’ultima guerra…

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