CHERASCO – Attendere il completamento dell’autostrada sperando che davvero assorbirà almeno tutto il traffico pesante. E’ il destino di Roreto di Cherasco, frazione di 2.300 abitanti ai confini con Bra. Con questa città condivide via Cuneo, tratta della statale 231: decine di migliaia di passaggi al giorno, molti di camion, smog, pericoli e incidenti connessi. L’ultimo, spunto di un’interrogazione del gruppo di minoranza Nuova Cherasco in Consiglio comunale, costato la vita a un uomo che attraversava sulle strisce.
«La strada è competenza Anas, noi possiamo solo sollecitare più segnaletica» – hanno risposto il sindaco Carlo Davico e il vice Claudio Bogetti alla domanda «quali provvedimenti» intraprendere per tutelare persone e strutture a rischio. Lo “svincolo” anni fa prospettato per creare un ingresso riservato ai Tir sulla A33 presso l’incrocio tra Sp 661 e via Fraschetta, è rimasto un auspicio. «Non lo faranno più, nessuno spenderebbe centinaia di migliaia di euro quando le ultime previsioni danno l’Asti-Cuneo finita entro il 2024» – ha osservato Bogetti. Convinto, come Davico, che questa sarà la soluzione del problema. Meno Domenico Panero, firmatario col collega Roberto Germano dell’interrogazione. «Con i prezzi folli previsti per i pedaggi, ne dubito» – ha pronosticato. L’esempio di Magliano Alfieri dove l’avvento dell’autostrada non ha eliminato i mezzi pesanti tra le frazioni Cornale e Sant’Antonio, sembrerebbe dargli ragione.