ROERO – Sul rilancio del progetto di salvaguardia della dorsale delle rocche

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Abbiamo appreso da organi di stampa che durante l’assemblea dell’associazione “Canale Ecologia”, svoltasi il 5 maggio u. s., è stato proposto un «progetto di salvaguardia e tutela della dorsale delle rocche del Roero» poi presentato pubblicamente a Cisterna d’Asti. Tale progetto, oltre che dall’associazione canalese, sarebbe promosso dal sodalizio “Comune Roero”, dall’Ecomuseo delle Rocche del Roero, dal Parco Forestale di Sommariva Perno, dall’associazione “Asfodelo” di Pocapaglia. Rimane da chiarire se questa recente proposizione superi del tutto l’intento nel 2011 di costituire un parco regionale, insistente sul comparto dell’attuale “Oasi naturale di San Nicolao” che si estende in aree nei territori comunali di Canale (Cn), Cisterna d’Asti (At) e Montà (Cn). Tale proposta già ha avuto l’adesione di questa Sezione di “Italia Nostra”, con proprio comunicato del 7 aprile 2011.

Invece –come parrebbe – se la recente proposizione supera quella proposta per estendersi territorialmente alla dorsale delle rocche del Roero negli ambiti comunali da Pocapaglia a Cisterna d’Asti, riteniamo utile puntualizzare taluni aspetti dell’excursus ormai pluridecennale del progetto per un parco naturale da istituire nella stessa zona. Purtroppo, non essendo stata coinvolta questa Sezione di “Italia Nostra” fra gli organismi promuoventi, riprendiamo ora sommariamente alcune fasi propositive e progettuali di quella proposta originaria, reputando valevole non tralasciare un’esperienza di primo piano, comunque ancor basilare per portare avanti quanto adesso si prospetta.

Fin dal 1972 questa Sezione di “Italia Nostra”, inizialmente con la “Libera Associazione del Roero”, ha ideato e propagandato un sommario progetto per l’istituzione di un “Parco naturale dei Roeri”, dapprima includendovi una proposizione primigenia del 1971 per un cosiddetto “Parco-guida del West Roero”. L’estensione territoriale da tutelare già da allora era comprensiva di migliaia di ettari prevalentemente boschivi (comprese le rocche) in 17 territori comunali da Bra a Montà. Tale ideazione, pur incontrando considerevoli opposizioni, ha proceduto sino a pervenire alle previsioni d’inserimento nel piano regionale piemontese dei parchi e delle riserve naturali di: «n. 26 – Bosco dei Cantarelli», «n. 42 – Rocche del Roero». Tali estensioni roerine compaiono pure nell’elenco delle 50 zone da proteggere che la Regione Piemonte ha individuato, ai sensi della legge regionale n. 43 del 1975, con Deliberazione della Giunta del 1979. Anche nel “Primo schema di Piano territoriale del Comprensorio di Alba-Bra” del 1981, fra le «aree d’interesse paesistico-ambientale» da salvaguardare sono state elencate: «2. Rocche dei Roeri», «3. Bosco dei Cantarelli». Ma oltre non s’è potuto ottenere per quell’ambito propositivo, nonostante la mostra fotografica itinerante nel 1991 “Sguardi sul Roero. La Natura” sia stata realizzata e diffusa per la promozione dell’idea del parco da molte associazioni locali con il supporto di “Italia Nostra”.  Neppure la proposta di legge regionale n. 148 (“Istituzione della zona di salvaguardia dei boschi e delle rocche del Roero”) presentata nel 2000 dai consiglieri Suino, Riba e Muliere  ha avuto un seguito attuativo. Nondimeno è pur valevole la notificazione del vincolo idrogeologico in quell’estensione ed altrove nel territorio roerino, esplicitata in base alla Legge regionale 9 Settembre 1989 n. 45.

– Avendo ulteriormente delimitato in un elaborato cartografico e illustrato con un’allegata scheda esplicativa la vasta area da tutelare, questa Sezione di “Italia Nostra” nel  1984  ne ha notificato agli Enti competenti la richiesta d’inclusione tra le aree da vincolare, ex punto 2) del D. m. 21/9/1984, segnalata insieme con “Stagni e boschi di Ceresole d’Alba”, “Boschi di Castellinaldo”. Cosicché l’anno successivo, tramite il Decreto-legge 27 giugno 1985 n. 312 (“Disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale”), poi riconvertito nella legge statale 8 Agosto 1985 n. 431 (“legge Galasso”), è stata emanata la “Dichiarazione di notevole interesse pubblico del territorio delle Rocche dei Roeri Cuneesi sito nei Comuni di Montà, Canale, S. Stefano Roero, Monteu Roero, Montaldo Roero, Baldissero d’Alba, Sommariva Perno e Pocapaglia” (D. m. 1° Agosto 1985). Effettivamente, da allora questo esteso provvedimento di tutela vincolistica, ottenuto tramite la segnalazione documentata di “Italia Nostra”, è l’unico elemento normativo statale di valenza intercomunale per la zona in questione, che richiede la salvaguardia nella pianificazione urbanistica e che localmente esige la relativa procedura per le concessioni edilizie o per le modificazioni della morfologia del suolo, con le rispettive competenze in applicazione della circolare 31 agosto 1985 n. 8 del Ministero per i Beni Culturali.

Evidenziando questi aspetti specifici, riteniamo per ora di contribuire al discernimento della recente proposta per rilanciare  l’istituzione di un parco naturale nel Roero, che potrebbe riprendere, revisionare ed aggiornare l’ideazione che è stata perseguita sino ai trascorsi anni ’90. Inoltre, va reimpostata anche seguendo la nuova Legge regionale 27 marzo 2019  n. 11, sulle modifiche normative alla precedente Legge del 2009 per la tutela delle aree naturali e della biodiversità. Questa Sezione di “Italia Nostra” è comunque disponibile a collaborare in tal senso.

Sergio Susenna

presidente Italia Nostra

Sezione di Alba Langhe e Roero

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