Rischio peste suina: dal Presidente della Provincia un appello all’unità

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La Provincia sta lavorando per evitare con ogni mezzo che l’epidemia arrivi nella Granda

L’intervento del presidente della Provincia alla conferenza di Confagricoltura

Cuneo – Il Presidente della Provincia ha partecipato venerdì 12 maggio alla conferenza stampa promossa da Confagricoltura Cuneo sul tema della peste suina africana e sui rischi che essa comporta per la provincia di Cuneo. All’incontro, promosso dai vertici della categoria con tecnici e allevatori suinicoli, ha lanciato un appello all’unità rivolto a tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nel problema, dai cacciatori agli agricoltori, dai rappresentanti di categoria alle istituzioni per evitare con ogni mezzo che l’epidemia, oggi ai confini della Granda, possa raggiungere il nostro territorio con danni incalcolabili al sistema economico produttivo e, in particolare, rispetto a numerosi allevamenti suinicoli della provincia di Cuneo.

Il Presidente ha illustrato anche tutti i provvedimenti che, da quando lui è presidente, la Provincia ha messo e sta mettendo in campo per quello che considera un problema prioritario e urgente. Già dai primi giorni del suo insediamento Robaldo ha avviato incontri con i responsabili degli Ambiti territoriali di caccia (Atc) e Comprensori Alpini (Ca), con le aziende faunistiche venatorie e quelle agrituristiche venatorie, incontrando anche i presidenti delle associazioni agricole e assegnando una delega speciale ad un consigliere provinciale. Ha anche coinvolto in particolare due consiglieri provinciali residenti in territori di Langa e Alta Langa dove il problema è particolarmente vicino e sentito. E’ poi di pochi giorni fa l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio provinciale di un regolamento apposito che prevede compensi ai soggetti che collaborano all’abbattimento dei cinghiali, cioè tutor, selecontrollori, guardie venatorie volontarie appositamente formate e cacciatori singoli o in squadre.

Tramite i propri uffici la Provincia porta avanti molte altre azioni finalizzate al controllo dei cinghiali. Il Corpo di Polizia locale faunistico ambientale, seppur molto sottodimensionato rispetto all’organico previsto dalla stessa Regione Piemonte (15 guardie anziché le 28 previste), lavora per coordinare gli interventi dei selecontrollori, guardie venatorie volontarie e cacciatori formati in modo specifico al controllo del cinghiale, oltre a praticare direttamente gli abbattimenti dei capi su tutto il territorio provinciale. La Provincia sta fornendo gratuitamente le gabbie per la cattura dei cinghiali (finora un centinaio) e decine di reti di protezione delle colture a favore delle imprese agricole. L’impegno sul territorio è quotidiano: martedì 16 maggio la Provincia sarà in Alta Langa a Gorzegno per incontrare 24 capisquadra e coordinare con la presidente dell’Atc Cn5 l’abbattimento dei cinghiali con le varie modalità previste dal nuovo regolamento.

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