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RIFLESSIONE – Raccolte di fondi come fiumi carsici: si può sapere dove vanno a finire?

Quello cui siamo sottoposti quotidianamente è un vero e proprio bombardamento di messaggi video, audio e scritti con in quali ci sono richiesti piccoli contributi per le più svariate “buone ragioni” e nascono così dei flussi di denaro che, poco dopo  il loro avvio, si inabissano come tanti fiumi carsici, i quali scorrono per andare a sfociare non si sa bene dove o si disperdono durante il lungo e intricato percorso.

Il metodo di chiedere piccoli contributi a molte persone sembra essere efficace e indolore e mi fa venire in mente una nota pubblicità televisiva durante la quale l’attore Luca Laurenti strappava una piuma a ogni angelo del paradiso per realizzare un soffice e comodo piumone per sé. Chiedere poco, chiedere spesso, chiedere a tanti e far sentire al tempo stesso in colpa chi prova il disagio di poter contribuire minimamente o addirittura di non poter contribuire affatto: questa è la formula magica del successo di queste raccolte di contributi.

Comunque la mancanza di trasparenza e l’incertezza degli obbiettivi conseguiti finisce col demotivare i contribuenti e perciò ad essa va posto assoluto rimedio.

Sarebbe pertanto almeno auspicabile e giusto sapere dove vanno a sfociare “i fiumi carsici” che nascono dalla buona volontà della gente semplice.

Filippo Franciosi,

Bra

Redazione Corriere

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