Rifiuti organici, Alba potrebbe decidere di inviarli al biodigestore di Borgo San Dalmazzo

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ALBA – Tiene banco, in questi giorni, il tema di un possibile interessamento di Alba e del consorzio CoAbSer al conferimento della frazione organica prodotta dalla raccolta differenziata al biodigestore di Borgo San Dalmazzo. L’impianto di compostaggio è oggetto di riqualificazione e implementazione sulla base di un progetto approvato nel dicembre 2019 dai sindaci del consorzio Acsr e dei 12,8 milioni di euro che finanziano il progetto aggiudicatario di fondi PNRR. Il 16 febbraio scorso il Comune di Borgo aveva respinto il progetto adducendo seri rischi di compatibilità ambientale del biodigestore finalizzato alla produzione di gas biometano. Il consigliere PD Alberto Gatto, nella sua interrogazione indirizzata all’assessore all’Ambiente Lorenzo Barbero, ha chiesto chiarimenti all’Amministrazione cittadina in merito ad un possibile interessamento di Alba per il conferimento dell’organico all’impianto di Borgo San Dalmazzo. «Si tratta – questa la posizione dell’esponente del Partito Democratico – di una possibilità da considerare con la massima prudenza visti i costi onerosi – oltre 90 euro/tonnellata che scenderebbero a 74 una volta a regime – ma pur sempre molto superiori al costo attuale dello smaltimento che vale circa 34 euro/tonnellata.

 

Il rischio è quello di non coinvolgere tutti i consorzi del quadrante cuneese (Acem, Csea e CoABSer) nel conferimento ad un impianto che, in questo caso, si rivelerebbe sovradimensionato e non adeguatamente rifornito di materia prima. Dobbiamo fare attenzione a non coinvolgere Alba in una bolla speculativa legata all’alta remunerazione attuale del gas biometano». «Il finanziamento da PNRR – replica l’assessore Lorenzo Barbero – consentirà di completare l’impianto dotandolo del ciclo di digestione anaerobica della frazione organica che consente di chiudere il ciclo del rifiuto organico con la produzione di biometano: una fonte energetica oggi molto richiesta dal mercato. Il Consiglio comunale di Cuneo ha detto sì al progetto e quindi, percentuali alla mano (Cuneo da sola vale il 38% del quorum), il biodigestore si farà e potrebbe diventare attivo in circa due anni. Abbiamo quindi del tempo per prendere una decisione che sarà politicamente importante. I costi sono infatti meno determinanti della valenza ambientale del progetto e della possibilità di chiudere in modo ottimale il ciclo del rifiuto organico. L’impianto di Borgo, se opportunamente suffragato su base provinciale, potrebbe diventare un vero e proprio fiore all’occhiello. Per noi però la decisione spetta alla STR (la società consortile per il trattamento dei rifiuti) che ha espresso una prima disponibilità a valutare la situazione».

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