Raccontare i libri attraverso i social: intervista a Luana Venti l’influencer albese

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Questa settimana andiamo alla scoperta di una vera e propria “book influencer” nostrana, il suo nome è Luana Venti è nata ad Alba e su Instagram il suo profilo è gettonatissimo soprattutto per la sua passione per i libri e la lettura. Sono già oltre 18 mila i followers, un pubblico in costante crescita perchè parlare di libri, fotografarli, scriverne e consigliarli è diventato un canale di comunicazione che i giovani hanno deciso di premiare dando credito a questa nuova categoria, per l’appunto i “book influencer”

Ma scopriamo insieme chi è Luana Venti attraverso 10 domande alla scoperta di una una passione viscerale quella dei libri.

 

Ciao, sono Luana Venti, albese di nascita, classe 1991. Ho vissuto per sedici anni a Neive per poi trasferirmi definitivamente al Mussotto, frazione in cui attualmente vivo con mio marito. Dopo il liceo classico, ho studiato filosofia presso l’Università degli Studi di Torino, laureandomi poi alla magistrale con una tesi sul concetto di male in Agostino, uno dei miei filosofi preferiti. Non sono stati anni semplici quelli dell’università: da una parte perché per cinque anni ho frequentato le lezioni da pendolare; dall’altra perché, proprio verso la fine del percorso universitario, un grave problema di salute ha rivoluzionato la mia vita. Non è, purtroppo, risolvibile, ma il peggio sembrerebbe essere passato.

Dal 2020 insegno italiano e storia all’Alba International School ed al momento sono iscritta nuovamente all’università: vorrei conseguire una laurea in Filologia e letterature moderne.

Come penso sia chiaro, le mie più grandi passioni sono la lettura e l’insegnamento, tuttavia non vivo solo di libri, anche se si fatica a credere. Nel tempo libero amo viaggiare, una passione che è andata crescendo col tempo e che ha avuto come punto di partenza un lungo viaggio in Thailandia con una mia amica: 2016, un itinerario appena abbozzato, venti chili di zaino in spalla e tanta determinazione. Sono tornata rinata.

Nell’ultimo anno, poi, ho scoperto finalmente uno sport che mi appassiona: cerchio aereo. Frequento un corso agonistico tenuto in una scuola di Alba e lo scorso anno ho partecipato alla Coppa Italia a Cesenatico e successivamente ad una competizione organizzata a Conegliano dall’MSP.

Infine, ma non per ultimo in realtà, adoro andare in moto, mio marito ha un’Africa Twin, che sfruttiamo per viaggi più o meno lunghi.

  • Luana Venti e i social  qual è il tuo rapporto con Instagram e i social in generale ?

Ho un ottimo rapporto con i social in generale, da sempre. Quando ero ragazzina, quella del “gruppo” che caricava le foto in infiniti album su facebook, ero io. Spesso invitavo gli amici creando gli “eventi” virtuali, chat di gruppo, cose così, a cui ovviamente nessuno partecipava, perché “essere social” sembrava inutile, quasi strano. E questa considerazione comunque non è cambiata, perché se il rapporto con i social è normalità per le nuove generazioni, resta un concetto difficile da accettare od al quale partecipare, se hai più di 25 anni.

Instagram è stata la svolta, perché ha un modo di comunicare che mi piace, semplice, veloce ed immediato. Sarà anche e soprattutto perché comunica con le immagini – anche se è in corso un grande dibattito circa le nuove linee che questa piattaforma ha deciso di seguire, che poco hanno a che fare con il social “tradizionale” e molto più si avvicinano a Tik Tok.

  • Come è nata questa passione ?

Come dicevo prima, sono sempre stata “social”: amo soprattutto condividere pensieri, spunti di riflessione, parlare con le persone e scambiare opinioni. Non disdegno neppure confrontarmi con coloro che non condividono il mio punto di vista, purché si tengano toni educati e volti al confronto – e devo dire che, a differenza di quanto pensano in molti, Instagram mi ha permesso di interagire serenamente con molti profili diversi da me, che spesso mi hanno portata anche ad accettare altre opinioni, a farle mie.

Dapprima il mio account seguiva un’altra linea, quella dei viaggi. Arrivato il 2020, però, le cose sono cambiate, sappiamo il perché. Cercavo un modo per reinventarmi, per fare in modo che il mio modo di comunicare non fosse banale, noioso od inutile: durante il lock down abbiamo davvero avuto bisogno di qualcuno o qualcosa con cui evadere, anche solo con la fantasia. Così, discutendone con una mia amica, lei mi ha detto: “Potresti parlare di libri!” ed io “Vero, potrei.”

Ed eccoci qui.

  • Oltre 18 mila follower su Instagram un punto di arrivo o di partenza?

Vorrei affermare che quel numero non sia per me importante, ma se lo facessi sarei ipocrita. Personalmente aderisco, e lo dico spesso durante i miei sproloqui nelle “Storie”, all’ #internetteverità: un modo per prendere in giro, bonariamente!, l’italiano medio che pronuncia “internette” al posto di internet, ma per comunicare anche e soprattutto una cosa in cui credo fermamente, cioè che sui social non si debba far vedere solo la parte migliore di sé. Apprezzo molto i profili sinceri, schietti, a volte anche troppo diretti, che si mostrano veri perché “umani”. In tanti mi seguono per questo motivo, perché non hanno davanti una vetrina di libri ricevuti dalle CE, recensioni fredde e distaccate, quasi da testo scientifico; non si parla di libri sempre seriamente, perché la cultura non deve essere associata al noioso e, circa la mia vita, che non ho problemi a mostrare, non ci sono solo i momenti belli o il “tutto che va”. Per la maggior parte del tempo le persone mi vedono per come sono: sempre con capelli disordinati, occhiali spessi, felpona, un disastro in casa, perché odio i lavori domestici; di alcuni libri se ne parla male, un titolo particolarmente spesso è stato usato più volte come ferma porte, di altri non se ne parla proprio e per quanto riguarda la mia persona, non ho paura a mostrarmi anche fragile, dipendente dal burro d’arachidi, insicura, paranoica e spaventata, soprattutto in tema endometriosi, di cui non faccio un segreto.

Tornando a noi: spero non sia un punto di arrivo, perché sono umana e come tale, siamo sinceri, mi piace sapere che sto facendo bene, che il numero di followers vuole anche dire accettazione e vanto, però mi esercito tutti i giorni fingendo che non mi importi.

  • Book influencer per hobby o per lavoro ?

Definirlo un lavoro sarebbe troppo oppure troppo poco, dipende dai punti di vista. Dal punto di vista economico, il bookinfluencer o bookstagrammer, perché per il booktok forse son veramente troppo avanti con l’età, non guadagna molto. Il guadagno, per chi ama in modo spropositato la lettura e divora volumi velocemente, è sicuramente la copia cartacea che viene inviata, quasi sempre in anteprima, dalle CE con cui collabora. Personalmente scartare pacchi di cui non conosco il contenuto, oppure ricevere mail di collaborazione da Nord, Salani, Longanesi, La Nave di Teseo, Sperling & Kupfer, Giunti, Harper Collins e simili, vale già tutti i soldi del mondo.

La mia libreria presenta quasi settecento volumi, tanti di questi sono stati omaggiati dalle CE: ecco è il vero guadagno!

  • C’erano una volta i blogger, oggi un buon scatto fa vendere di più di tante parole “recensioni” le tue foto sono tecnicamente studiate o ispirate sul momento ?

Verissimo, ahimé: uno scatto curato dice tanto di più rispetto alle recensioni. Siamo attirati da tutto ciò che è bello. Questo sta al passo con i tempi: viviamo in un periodo in cui, di base, si legge molto poco; non abbiamo tempo, la vita scorre in fretta, siamo indaffarati: lavoro, casa, scuola, famiglia, sport… la lettura viene messa in secondo piano. Sto solo facendo una valutazione, ovviamente non condivido il modus operandi. Però, proprio a questo nuovo modo di vivere, i social rispondono così, attraverso l’immediatezza. E quest’ultima vuole una bella foto, che possa attirare immediatamente lo sguardo e questo spiega anche bene perché i libri vengano sempre più curati dal punto di vista estetico – parlo della copertina. Tuttavia, chi guarda percepisce bene se un profilo è solo apparenza o presenta anche un contenuto importante e per un pubblico di lettori l’immagine vale meno del contenuto, che leggono e commentano. Sempre.

Io sono vecchia scuola: mi annoiano a morte le foto, non amo particolarmente scattare e non ne sono nemmeno in grado. Le recensioni dei miei post sono dettate dal momento, esprimo semplicemente le mie emozioni, ciò che mi ha comunicato la lettura o su cosa mi ha fatto riflettere, nelle storie invece tendo ad essere più precisa circa sviluppo dei personaggi, ruolo del narratore, trama principale, cose così. Per quanto riguarda le foto, di solito non sto a perderci tempo: vengono scattate di getto, senza troppa apparenza, senza troppo studio. Ammiro molto i profili curati dal punto di vista fotografico, ma tra quelli di certo non possiamo annoverare il mio. Tante volte a scattare è mio marito, che ha molto più gusto di me, anche perché a chi mi segue piace vedermi tenere in mano un libro, per cui diventare la protagonista della foto può anche essere divertente. Per il resto, posso dire che di solito una bella copertina o un titolo conosciuto fanno la differenza. In meglio.

  • L’ultimo libro letto da Luana Venti ?

Ho dedicato l’ultimo mese alla lettura della prima trilogia di Shatter me, una saga fantasy distopica con qualche elemento del romanzo rosa, che non amo particolarmente, ma che in questa storia non ci sta poi così male. Al momento ho in lettura “Restore me”, pubblicato da Fannucci, quarto volume della saga, che in pratica continua la storia principale con una seconda trilogia. Sono piuttosto soddisfatta, il testo è lineare, i personaggi sono psicologicamente complessi, la trama intrigante, c’è tutto insomma. Vediamo come finirà.

  • Il tuo autore preferito ?

Domanda difficilissima. Dovrei dividere per genere, periodo storico, simpatie varie, ma per farla breve, e breve non sarà, direi: Martin per il fantasy, Stephen King per l’horror, Dicker per il thriller, Seneca per le sue Lettere a Lucilio, Dumas per Il conte di Montecristo, Bukowski e troppi altri.

  • In un’epoca dove è tutto “fluido” che importanza da Luana Venti ai libri e quale messaggio vorresti  lanciare attraverso i social.

La lettura è il mio porto sicuro. Sono triste? Leggo. Sono annoiata? Leggo. Ho tempo libero? Leggo. Ovunque vada, ho un libro in mano. Ho provato anche a leggere durante gli eventi di famiglia, ma finisce sempre che mia madre si arrabbia e Paolo mi riprende, quindi evito. Attraverso i social, ma soprattutto nella vita in classe ho solo un messaggio: leggete. Non sono l’insegnante, non sono l’amica o la compagna che prova anche solo lontanamente a giudicare la lettura per genere, non esiste genere a o b, basta che si legga. Spesso i miei allievi arrivano in classe con libri che non avrei nemmeno provato a proporre, perché terribili – si, esistono anche libri terribilmente noiosi, scritti male o semplicemente vuoti -, perché troppo complicati, oppure troppo semplici: non importa. Non importa, ripeto, purché si legga.

  • Cosa farà Luana Venti da grande ? Progetti attuali in corso e per il futuro

Per quanto riguarda la vita privata, che sui social è spesso presente, soprattutto nelle storie che si distaccano dal contenuto dei post, perché divertenti e fatte per delectare, spero di continuare a vivere questa serenità di cui sono infinitamente grata. Lavorativamente parlando sono davvero felice, perché amo ciò che faccio e, tra le altre cose, aver la possibilità di muoversi in un ambiente innovativo, fresco, dinamico ed accogliente come la scuola in cui insegno, è impagabile. Tuttavia il mio sogno, dopo la laurea in filologia moderna e tanti anni di insegnamento, è quello di diventare dirigente scolastico. Poi, ovviamente, scrivere un libro.

E per i 18k chissà … magari diventeranno 20: omen nomen.

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