La frana “che ha distrutto il viadotto sull’A6 ha circa 15 mila metri cubi di materiali che sono ancora in bilico”. Lo affermano Nicola Casagli e Luca Ferraris, dei centri di competenza della Protezione Civile, dopo il sopralluogo. La frana, di circa 30 mila metri cubi, è scesa sul viadotto da un’altezza di 300 metri rapidissima, con “un impatto sui piloni devastante”, dicono gli esperti. Lo smottamento è stato provocato dalla grande quantità di pioggia sul terreno Intanto Autostrade ha chiuso l’A26 tra l’allacciamento con l’autostrada A10 e lo svincolo di Masone “per verifiche sui viadotti Fado Nord e Pecetti Sud”.
L’amministratore delegato di Autofiori (Gruppo Gavio) Bernardo Magrì durante la riunione in prefettura a Savona con il ministro delle infrastrutture Paola De Micheli ha dichiarato: “E’ tecnicamente possibile poter ricostruire la parte del viadotto crollata in quattro mesi con l’ipotesi di una campata in acciaio non sorretta da un pilone”. I tecnici stanno verificando la tenuta dell’altra carreggiata per valutare se poterla riaprire su due sensi di marcia.