Provincia: tornano gli esami per aspiranti “trifolao”

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Sono ripartiti oggi,  martedì 4 aprile gli esami per gli aspiranti “trifolao” che intendono praticare l’attività di ricerca e raccolta dei tartufi soprattutto nell’area di Langhe e Roero (tartufo bianco), ma anche per altre specie su tutto il territorio cuneese lungo la fascia pedemontana. Quella di oggi è la prima sessione dell’anno per l’accertamento dell’idoneità alla ricerca e raccolta dei tartufi dei residenti nella Granda e si svolge al Centro Incontri della Provincia.

 

Ogni anno sono circa un centinaio le domande per partecipare alla selezione ed ottenere i tesserini che autorizzano la raccolta dei tartufi nelle zone libere. Per preparare l’esame viene messa a disposizione la piattaforma digitale Elfo, un servizio di formazione in campo forestale, dove trovare corsi di formazione, pagine di informazione ed aree di lavoro. I corsi riguardano aspetti relativi alla biologia dei tartufi ed agli aspetti legislativi connessi alla raccolta in Piemonte.

La Commissione esaminatrice per l’accertamento dell’idoneità è affidata ai tecnici del Ufficio Tartuficoltura della Provincia e alle due associazioni dei tartuficoltori della Granda. Gli esami sono organizzati sulla base della normativa regionale per la ricerca e la raccolta nelle “zone libere”, da cui sono esentati i raccoglitori di tartufi sui fondi di loro proprietà o comunque da essi condotti o coloro che sono già muniti di abilitazione rilasciata da altre amministrazioni regionali o provinciali. Al superamento dell’esame di idoneità si ottiene il tesserino che è valido per 10 anni rinnovabili e che attesta il possesso dell’abilitazione alla raccolta dei tartufi su tutto il territorio nazionale. La durata del tesserino (dal 1° gennaio al 31 dicembre) è subordinata al versamento annuale della tassa di concessione regionale (140 euro) da effettuarsi entro il 30 aprile alla Regione Piemonte. Oltre al regime della “zona libera”, la raccolta del tartufo può essere esercita anche in regime di “zona autorizzata”, dove cioè la raccolta è riservata agli autorizzati che possono accedere sia a tartufaie controllate (cioè create a partire da un bosco naturale per aumentarne la produzione di tartufi), sia a tartufaie coltivate (cioè create con piante micolizzate).

L’attività di ricerca e raccolta dei tartufi è molto attiva nella Granda. Sono circa 2 mila ad oggi i tesserini rilasciati dalla Provincia per la raccolta dei tartufi. Oltre ad occuparsi degli esami, l’ente svolge anche funzioni di controllo tramite i suoi agenti di Polizia faunistica che riguardano sia i possessori di tesserini, sia le modalità di ricerca e raccolta, lavorazione e commercializzazione dei tartufi.  Sono previste pesanti sanzioni amministrative per le violazioni delle norme in materia.

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