Sono serviti tre giorni di camera di consiglio per arrivare alla sentenza, letta poco fa ad Asti dai giudici Giannone, Bonisoli e Beconi, del processo Carminius-Fenice, riunificazione di due procedimenti con 29 imputati nelle inchieste sulle infiltrazioni di ’ndrangheta, la mafia calabrese, a Carmagnola (To). Il nome eccellente tra gli accusati era quello di Roberto Rosso, classe 1960, politico di lungo corso, arrestato nel dicembre 2019 mentre era assessore regionale di Fratelli d’Italia. Rosso è stato condannato a 5 anni perché avrebbe scambiato promesse di favori in cambio di pacchetti di voti controllati dalla malavita organizzata. L’ex parlamentare e sottosegretario dovrà anche risarcire FdI, costituitosi parte civile, con 75mila euro. Altra parte civile la stessa Regione, la cifra spettante a questo Ente andrà quantificata in separata sede. Il magistrato ha disposto inoltre 250mila per il Comune di Carmagnola e 100mila euro per l’associazione anti-mafia Libera fondata da don Luigi Ciotti.
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