Presentato a Verduno il Dottor Delpiano nuovo primario del reparto di oculistica

0
445

VERDUNO – La direzione dell’Asl Alba Bra ha presentato venerdì scorso il nuovo responsabile del reparto di Oculistica dell’ospedale unico “Michele e Pietro Ferrero”. Il nuovo primario è il dottor Giuseppe Delpiano, laureato all’Università di Torino e poi formatosi presso l’Ospedale Oftalmico di Torino in via Juvarra. Successivamente ha lavorato per molti anni al San Lazzaro maturando una grandissima esperienza nell’ambito della sua specializzazione.

“Dedicherò il massimo impegno – ha spiegato in sede di presentazione – alla creazione di un gruppo di giovani colleghi che sapranno proseguire un percorso culturale e professionale di alto profilo. Siamo giunti, fatalmente, ad un cambio generazionale e sono felice che questa transizione possa avvenire in un centro ospedaliero come questo di Verduno. Un reparto a cinque stelle che mette a nostra disposizione tre sale operatorie, ambulatori per la diagnostica e le terapie, attrezzature importanti e ampi spazi per un’ottimale organizzazione del lavoro”.

Cosa mette il nuovo ospedale di Verduno a vostra disposizione?

“Il livello della tecnologia è molto alto e già ora ci consente opportunità diagnostiche e di terapia ben superiori che nella precedente situazione. Disponiamo di tre sale chirurgiche che presto potrebbero diventare cinque se il Covid non si metterà di traverso. Abbiamo due postazioni laser e ambulatori per eseguire la fluorangiografia e la scansione delle retina, ottimi strumenti per l’attività specialistica. La Fondazione ha lavorato e sta lavorando molto bene. Se riusciremo a “portare a casa” un’attrezzatura che, per ora, non posso descrivere il nostro reparto diventerà quasi certamente il più avanzato e tecnologico del Piemonte”.

Quali sono i progetti futuri per oculistica della Cn2?

“Credo sia necessario incrementare il livello dell’integrazione tra ospedale e territorio coinvolgendo i medici di famiglia in un progetto di prevenzione anche nel nostro settore. Poi bisognerà migliorare ancora i tempi delle liste d’attesa (per la cataratta si è passati da 14 a 11 mesi) e incrementare la produttività che, già ora, è molto cresciuta. Qui contiamo al traguardo di 2mila interventi/anno. La strada da seguire sarà quella di una maggiore qualità della specializzazione, di un corretto utilizzo delle risorse e una sempre più agevole fruibilità dei nostri servizi”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui