Premio “Terre, Lavoro e Paesaggio” la consegna del premio domani a Santa Vittoria d’Alba

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SANTA VITTORIA D’ALBA – Appuntamento decisamente di rilievo, quello in programma per sabato 26 novembre a Santa Vittoria d’Alba. E sì che, dalle 17.30, un vero e proprio “luogo dell’anima” come la Confraternita di San Francesco d’Assisi – che, già da sola, è meritevole di più di una visita – accoglierà la cerimonia di consegna del premio nazionale “Terre, lavoro e paesaggio”.

L’evento si svolgerà sotto l’egida dell’Istituto italiano per la salvaguardia del paesaggio culturale vitivinicolo: ragionando, dunque, su temi ormai cari quanto “caldi” ad un Roero che si avvicina al riconoscimento di un ruolo sempre più marcato nell’area Unesco, ed in cui proprio il paese anforiano è già di fatto (insieme al confinante Monticello d’Alba, con cui è sorta, poi, sviluppandosi, l’associazione Valorizzazione Roero), parte attiva e “forte”. Il premio, patrocinato appunto dalla Commissione Nazionale Italiana Unesco, spetterà al prof. Giovanni Quaglia: docente, leader per anni della Provincia di Cuneo e attualmente presidente della Fondazione Crt, e da sempre vicino alle sorti della Sinistra Tanaro.

Ci saranno anche alcune menzioni d’onore: a roerini doc come il giornalista Giancarlo Montaldo (presidente in carica dell’Enoteca regionale dell’Albugnano), Carlo Rista (Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero), l’imprenditore e fondatore dell’emittente televisiva Telecupole Pier Maria Toselli, oltre che per il vigneron Michele Chiarlo, per Marco Devecchi (docente universitario per la Facoltà di Agraria), e per Andrea Desana, a capo del Comitato Casale Monferrato – Capitale della Doc. Il congresso sarà curato con l’associazione per i paesaggi vitivunicoli di Langhe-Roero e Monferrato diretta da Roberto Cerrato e con la piena sinergia da parte del Comune di Santa Vittoria d’Alba: il cui sindaco Giacomo Badellino ha sottolineato la rilevanza di questo momento per i temi e le personalità poste al suo centro, esprimendo il proprio orgoglio nel poterlo ospitare tra le colline del Moscato.

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