Più immigrati, ma anche più figli…

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Il problema della sovrappopolazione del mondo e dei rischi connessi è più che mai attuale. Ed è vero. E’ una grave di­storsione che pagheremo cara. Ma occorre fare un distinguo, perchè questa esplosione demografica si verifica esclusivamente nelle regioni più povere del pianeta: quelle che faranno salire a oltre 9 miliardi la popolazione mondiale nel 2050. Accanto a questo squilibrio ve ne è un altro, di segno opposto, che si sta verificando nei paesi sviluppati, e in particolare in Italia: l’eccesso di denatalità. L’Italia è in assoluto tra i paesi al mondo dove nascono meno figli. E questo sta portando a conseguenze traumatiche. Perché in questo caso non si tratta più di una sana e auspicata riduzione della popolazione, ma anche qui di una distorsione pericolosa, soprattutto per la velocità con cui si verifica. Basta snocciolare qualche dato per capire la gravità di questa situazione. Nel 1900 le donne italiane avevano in media 4,5 figli, nel 1930 3,5, nel 1977 ne avevano 2 e nel 2000 solo 1,26. Negli anni ‘60 in Italia nascevano circa un milione di bambini, oggi si sono ridotti alla metà. Il problema oggi è dunque quello di trovare un giusto equilibrio per la nostra popolazione, o ci troveremo costretti ad affrontare un cambiamento senza precedenti. Le persone in età lavorativa stanno diminuendo sempre più, mentre aumentano i pensionati. Già oggi il rapporto tra lavoratori e pensionati è di 100 a 70. Nei prossimi anni diventerà 100 a 100. Questo vuol dire che ogni lavoratore avrà a carico un pensionato. Neppure l’arrivo massiccio degli immigrati – come qualcuno sostiene – riuscirà a colmare il “buco” lasciato dalla diminuzione delle nascite. I demografi hanno calcolato che in Italia occorrerebbero addirittura 2 milioni di immigrati l’anno per compensare la perdita di giovani e mantenere inalterate le proporzioni tra le varie classi d’età. L’unica soluzione sarebbe quella di riequilibrare l’attuale distorsione demografica. Per questo occorrerebbe però un maggior aiuto alle giovani coppie. Perché generare e allevare figli è diventata ormai un’operazione strategica di interesse generale.

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