Piemonte fermo al palo, occorre raddoppiare il numero dei tamponi giornalieri

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TORINO – iI Piemonte è fermo al palo. La verità infatti è che la nostra Regione è troppo lenta, e i numeri ci dicono che facciamo troppi pochi tamponi rispetto alla capacità di fuoco dei nostri laboratori (quella sì superiore teoricamente alle 10.000 unità). Cosa vuol dire? Per capirci: facciamo metà tamponi rispetto alla Toscana, un terzo dell’Emilia Romagna e un quarto del Veneto”; lo afferma Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione Piemonte

In Piemonte vengono svolti meno tamponi del necessario a causa di “un problema di forniture”. Lo ha rivelato il virologo Giovanni Di Perri, direttore della struttura malattie infettive dell’ospedale Amedeo di Savoia a Torino e componente della task force regionale anti Coronavirus, nel corso di un’intervista resa a Radio Veronica One.
“Dai nuovi centri di Novara e di La Loggia – ha spiegato – ci si aspettano almeno mille test al giorno. Ma in questo momento non riescono a effettuarli. Sembra la ditta fornitrice sia un po’ in ritardo nella consegna di materiali e, in particolare, di un oggetto tecnico che serve per l’operazione”. “Mi auguro – ha aggiunto Di Perri – che in pochi giorni la cosa possa essere superata perché oggi come oggi il Piemonte deve raddoppiare il numero dei tamponi. Ieri ne ha fatti seimila: devono essere dodicimila”.
Di Perri ha avuto parole di ringraziamento verso chi sta lavorando ai tamponi “sia in laboratorio che nella fase di campionamento”, profondendo “enormi sforzi” con “turni fino alle quattro di notte”.

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