Penne nere a Bra per l’ultimo saluto al reduce Battista Fissore

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BRA – La Città della Zizzola ha pianto, ieri martedi 21 gennaio, il reduce di Russia che a settembre avrebbe compiuto cent’anni. Alpino della divisione Cuneense, Gruppo Pinerolo, il braidese Giovanni Battista Fissore lo scorso anno aveva partecipato, con il Gruppo Alpini di Bra, alle iniziative organizzate dalla Sezione ANA di Cuneo in occasione del 76° anniversario di Nowo Postojalowka, la battaglia che nel gennaio 1943 coinvolse le truppe italiane in un sanguinoso scontro durante il ripiegamento.

Alle esequie, che sono state celebrate dal Parroco don Gilberto Garrone nella Chiesa di San Giovanni Battista, erano presenti il vessillo della sezione di Cuneo ed i gagliardetti dei Gruppi ANA di Langa, Roero e Piana che hanno reso omaggio al reduce molto conosciuto nell’ambiente dell’Associazione nazionale Alpini. <<Al raduno di Torino, Battista ha retto il labaro nazionale per più di un’ora>> ha commentato Mario Leone, presidente della Sezione ANA di Cuneo <<era un artigliere, forte e deciso: ci mancherà moltissimo>>.

Una rappresentanza del 2° Reggimento Alpini di Cuneo, comandato dal colonnello Marcello Orsi, ha partecipato al rito rendendo gli onori militari all’ingresso del feretro in chiesa mentre, alla presenza dei familiari del reduce, il coro ANA di Bra ha intonato canti di tradizione alpina, armonizzati con la tromba sulle note del silenzio.

<<In Russia ha saputo comunicare con la popolazione>> ha ricordato il capogruppo Ana di Bra Antonino Ciancia <<partì con un dizionario in tasca con il quale riusciva a tradurre piccole frasi in una lingua non certo facile. Era nel Gruppo Motorizzato, ed incaricato di arrivare prima della truppa per individuare le aree dove insediare gli accampamenti delle varie compagnie, conoscendo gente russa dalla quale si faceva benvolere>>.

Nei ricordi che ha lasciato, Fissore ha accennato alle famiglie delle zone rurali russe con pochi mezzi, e senza disponibilità di gran cibo, che però potevano contare sul generoso sostegno degli alpini, che dividevano con loro il rancio: gli italiani avevano la capacità di saper entrare in sintonia con le persone, nonostante una guerra che nessuno di loro aveva voluto.

L’alpino Battista Fissore fu uno dei pochi a fare ritorno a casa. La terribile ritirata, con un freddo ad oltre 40 gradi, non lasciò scampo alle truppe italiane.

La famiglia Fissore, per la gioia di rivedere il figlio tornare, organizzò una piccola festa, invitando parenti ed amici. Ma Battista non partecipò, si rifugiò in un boschetto dietro casa sua, per pensare ai suoi amici rimasti nella steppa russa, alle loro madri che lo interrogavano sulla sorte dei figli. Ma lui sapeva che erano rimasti sepolti nella neve.

<<Per tanti anni, insieme ad altri reduci, Battista ha incontrato gli studenti per raccontare l’esperienza in terra di Russia, dando testimonianza sulle varie fasi della tragedia affermando che gli alpini avevano segnato con la loro forte identità un lungo tratto di quella storia>> ha evidenziato il capogruppo braidese nel suo intervento in ricordo del reduce <<la sua schietta comunicativa era ben accetta dai giovani, ai quali ha trasmesso il messaggio che solo il dialogo può appianare ogni divergenza>>.

Gli Alpini del Gruppo di Bra hanno partecipato domenica scorsa, 19 gennaio 2020, alla cerimonia solenne delle quattro sezioni ANA della provincia (Cuneo, Saluzzo, Mondovì, Ceva, con il Memoriale della Cuneense) dedicata alla commemorazione del 77° anniversario della battaglia di Nowo Postojalowka, luogo dove la Divisione alpina Cuneense ha pagato il prezzo più alto. Gli Alpini braidesi sono stati accompagnati dall’assessore Luciano Messa e dal consigliere Luca Cravero dell’Amministrazione comunale di Bra.

Nella disastrosa campagna di Russia, la Provincia di Cuneo ebbe un bilancio di perdite di 7.000 fra morti e dispersi, mentre il tributo di vite spezzate impegnate sui vari fronti nel periodo bellico ’40 – ’45  per la Granda fu di 15.430 uomini.

(ANA BRA)

 

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