Ottima cooperazione tra Piemonte ed Unione Europea

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Sono stati diversi gli argomenti toccati nel corso dell’incontro che la commissaria europea alla Coesione e alle Riforme Elisa Ferreira ha avuto nel Grattacielo Piemonte con il presidente della Regione Alberto Cirio.

 

“C’è una cooperazione molto buona con il Piemonte, lavoriamo insieme bene da molto tempo – ha detto Ferreira – Qui c’è una forte tradizione industriale e turistica e ci sono grandi competenze. Torino e il Piemonte sono esempi di come adattarsi ai cambiamenti, i modelli che vedo qui sono di grande ispirazione per le altre città europee. Noi sosteniamo con i nostri fondi questo processo di trasformazione. L’Italia ha due strumenti molto importanti attualmente: uno è il Recovery e l’altro sono i fondi strutturali. Sono due binari di sviluppo che hanno logiche diverse e tempistiche diverse. I fondi strutturali hanno un periodo di sviluppo più lungo rispetto al Recovery, che è stato previsto per riprendere l’economia europea e italiana in particolare dopo la pandemia da Covid. Sono strumenti diversi che però devono lavorare insieme. E devono farlo su direttrici comuni che sono la transizione energetica e la trasformazione industriale, tenendo conto del fatto che il cambiamento climatico è un’emergenza. Su tutto questo il Piemonte è ben piazzato perché ha una tradizione industriale forte, ha le competenze e anche per la sua posizione geografica al centro dell’Europa”.

Il presidente Cirio ha posto l’accento sulle relazioni tra Piemonte e istituzioni europee: “Se il nostro programma del Fesr è stato il primo in Italia a essere approvato, al punto che abbiamo i bandi già operativi, è perché c’è un rapporto di serietà e rispetto con le istituzioni europee. Grazie ai fondi di Bruxelles riusciamo ad ottenere dei fondi necessari per la transizione, la disoccupazione, le borse di studio e altri temi dove da soli non ce la faremmo. Il fatto che il commissario ha riconosciuto al Piemonte di essere una Regione virtuosa nel sapere ottenere i fondi e saperli spendere bene e in tempo penso che sia una pagella positiva che possiamo intestarci e che ci rende orgogliosi”.

Durante l’incontro sono stati affrontati numerosi dossier a partire dall’energia, con i passi avanti che il Piemonte sta facendo ad esempio sull’idrogeno per cui ha vinto un progetto bandiera sul Pnrr grazie alle competenze nella ricerca, garantite da Università e Politecnico, e alle aziende chiamate ad affrontare la sfida dell’energia pulita. Si è poi discusso dell’esigenza di affrontare il problema della carenza di acqua, che per il Piemonte è una criticità per il comparto agricolo e per la produzione di energia con l’idroelettrico, il piano di avanzamento della banda ultralarga.

A proposito di auto elettriche e case green, Cirio ha sostenuto che “come sempre serve il buon senso. Abbiamo parlato della posizione che il nostro Governo ha assunto, io credo molto opportunamente, sui temi della transizione ecologica e in particolare dell’elettrico. Il Governo ha ottenuto un risultato importante, ovvero imporre una pausa di riflessione ulteriore alla Commissione europea, che non vuol dire non tendere all’elettrico: è l’obiettivo che dobbiamo raggiungere. Ma la transizione deve presupporre un percorso che ci porta a tutelare l’ambiente senza creare le crisi occupazionali. Anche sulle case green – ha aggiunto – si pone lo stesso discorso. Non possiamo dimenticare che le famiglie in questo momento faticano a pagare le spese del gas e della luce. Imporgli di intervenire vuol dire che dobbiamo dare loro gli strumenti per poterlo fare”.

Ferreira è poi intervenuta sull’immigrazione, che ha definito “un problema globale al quale dobbiamo dedicare molta attenzione. I Governi hanno la loro autonomia, ma devono discutere in fretta, spero ci saranno passi avanti importanti in tempi rapidi su cosa è giusto fare o cosa no: un buon esempio ci è venuto dall’accoglienza incredibile che l’Europa ha riservato ai migranti ucraini. L’Europa ha proposto una strategia globale per fare in modo che il problema sia gestito con un approccio umanitario distinguendo i migranti economici dai rifugiatiQuesta proposta è ora nelle mani dei singoli Stati, e speriamo che velocemente ogni Stato decida di lavorare insieme agli altri nel modo migliore. Perché quanto accade nella dimensione umanitaria sia gestito a livello europeo, secondo principi di equivalenza nella risposta quando le cose vanno male. Il ruolo principale sull’immigrazione che l’Europa può svolgere è quello di mettere insieme gli Stati membri, quindi di creare un sentimento comune rispetto a questo tema, che è un problema europeo. La proposta della Commissione è quella di cercare di fare in modo che il Consiglio, che è l’organo che decide, assuma un approccio analogo a quello che c’è per il mercato interno, ovvero che siamo tutti in una stessa comunità e tutti devo assumersi delle responsabilità rispetto a questo tema”.

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