Oggi e domani zona “giallo più intenso” ecco le nuove restrizioni imposte dal Governo

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Una zona “giallo più intenso” sperando che basti a fare ciò per cui nessun colore è riuscito finora, fermare la pandemia. Così è dipinta l’Italia oggi, giovedì 7 gennaio. Il Governo continua a tracciare scenari che durano spesso lo spazio di un mattino. Nessun intervento serio nella direzione di una convivenza con il virus. Chi si era attrezzato in questo senso spendendo anche ingenti risorse, è stato preso in giro. La risposta all’incedere del contagio è la stessa da mesi: restrizioni e rinvii. Intanto le vaccinazioni arrancano, se si continua così l’immunità di gregge (sempre che il siero inoculato si riveli efficace almeno a medio termine) l’avremo tra un paio d’anni. Intanto si naviga a vista e perfino la libertà di far visita a un parente ormai è un optional, una graziosa concessione “a fasce orarie” da parte di chi comanda senza aver neppure mai preso i voti degli elettori. 
La novità è che oggi in Piemonte tornano a scuola gli iscritti anche alle ultime due classi delle Medie, che il presidente Alberto Cirio aveva tenuto confinati in autunno inasprendo a sua volta le disposizioni romane. Quelli delle Superiori restano in didattica a distanza: non si capisce cos’abbiano fatto di male e come chi di dovere sia riuscito a sprecare anche le vacanze di Natale, che avrebbero dovuto servire a organizzare trasporti in sicurezza (dove servono, nelle nostre piccole città gran parte degli studenti va a scuola a piedi, qualcuno se n’è accorto?).
Per quanto riguarda le attività, bar e ristoranti possono servire ai tavoli, massimo 4 persone non conviventi in ciascuno, ma solo fino alle ore 18, poi torneranno consentiti soltanto l’asporto (fino alle 22) e il servizio a domicilio (senza limiti di orario). Riaprono negozi e centri commerciali.
Queste stesse regole dovrebbero valere anche domani, venerdì 8. Per il fine settimana, sabato 9 e domenica 10 il colore si annuncia arancione. Per cui, vietato muoversi al di fuori del comune di residenza, bar e ristoranti non potranno servire se non per asporto e a domicilio, nuova serrata dei negozi, al lavoro solo quelli che vendono generi considerati di prima necessità.

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