Nuove frontiere del miglioramento genetico delle piante: se ne parla a Cuneo in un workshop

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Lunedì 27 giugno, dalle ore 14.30 alle ore 18, presso lo Spazio Incontri della Fondazione CRC (via Roma, 15) a Cuneo, si terrà il workshop “Tecniche di evoluzione assistita (TEA) per il miglioramento genetico delle piante agrarie”, organizzato dal DISAFA, Unità di Genetica vegetale, da Confagricoltura Cuneo e dalla Fondazione Agrion, con l’obiettivo di fare il punto sulle ultime novità della ricerca nel settore del miglioramento genetico avanzato delle piante. Il workshop sarà introdotto da Enrico Allasia, presidente Confagricoltura Cuneo, e sarà moderato da Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte. Tra i relatori: i professori di genetica agraria, Sergio Lanteri, Andrea Moglia, e Alberto Acquadro, responsabile del progetto PROSPEcT, la presidente della Federazione nazionale proteoleaginose di Confagricoltura Deborah Piovan, Simone Monge del Servizio Tecnico Confagricoltura Cuneo e Cristiano Carli, referente del Centro Sperimentale ortaggi, fragola e piccoli frutti della Fondazione Agrion. L’evento, patrocinato da Collegio Provinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati di Cuneo, è valido per il riconoscimento dei crediti formativi da parte di Collegio Interprovinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati di Alessandria, Asti, Cuneo, Torino e Valle d’Aosta e Federazione Interregionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali del Piemonte e della Valle d’Aosta. Il workshop, rivolto a tecnici, operatori del settore e studenti, sarà aperto al pubblico fino a una capienza massima di 92 persone. È obbligatoria la registrazione tramite Eventbrite. L’evento si svolge nell’ambito del progetto PROSPEcT – Nuove tecniche di miglioramento genetico per la produzione di genotipi resistenti a patogeni in specie di interesse commerciale per il settore orticolo piemontese, sostenuto dalla Fondazione CRC all’interno del bando Agroalimentare 4.0. Tutte le informazioni, compreso il programma completo, sono riportate sul sito del progetto PROSPEcT (https://www.crispr-plants.unito.it/workshop).

Le tecniche di evoluzione assistita, e in particolare la tecnica di editing del genoma, possono svolgere un ruolo chiave per l’agricoltura italiana nell’ottica di applicare strategie di miglioramento genetico al servizio della sostenibilità ambientale in un contesto di cambiamenti climatici.

“La carenza di cibo a livello mondiale, gli evidenti cambiamenti climatici e le attenzioni alla sostenibilità ci fanno capire che l’agricoltura del futuro sarà sempre più basata sull’innovazione tecnologica dei macchinari e sul miglioramento genetico delle piante. Confagricoltura è stata tra i primi a sostenere lo sviluppo e l’uso di biotecnologie in agricoltura, avvalorata dai dati che ne confermano il ruolo fondamentale e la necessità di continuare ad investire sulla ricerca sperimentale” dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte.

“Nella prima parte del workshop verrà illustrato come il gene editing rappresenti una tecnica rivoluzionaria ed innovativa ed offra straordinarie opportunità per l’agricoltura italiana. Successivamente, in modo accessibile anche ai ‘non addetti ai lavori’ saranno riportati i risultati ottenuti nell’ambito del progetto PROSPEcT finanziato dalla Fondazione CRC e relativi all’ottenimento di piante tolleranti a malattie come la peronospora e l’oidio”, ricorda il responsabile del progetto PROSPEcT, Alberto Acquadro. “Queste varietà consentono di ridurre in modo sostanziale l’impatto sull’ambiente causato dall’elevato utilizzo di fitofarmaci e in definitiva migliorano la qualità commerciale dei prodotti finali” dichiara Cinzia Comino, docente del DISAFA coinvolta nel progetto PROSPEcT.

“Le colture orticole sono soggette a numerose patologie per questo, la possibilità di estendere progressivamente l’applicazione di questa innovativa tecnica di miglioramento genetico anche ad altre problematiche come virus, batteri e insetti, potrebbe garantire il futuro delle tipicità piemontesi” conclude Cristiano Carli, referente del Centro Sperimentale ortaggi, fragola e piccoli frutti della Fondazione Agrion.

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