Nove milioni e mezzo di euro in borse di studio: il «grazie» di Unisg Pollenzo ai suoi sostenitori

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L’Università di Scienze Gastronomiche (Unisg) si conferma un piccolo ateneo ad alto tasso di biodiversità studentesca, attenta alla passione e al merito dei propri studenti provenienti da tutti i continenti. Lo si è nuovamente evidenziato nella cerimonia per i sostenitori delle borse di studio dell’Ateneo ispirato da Slow Food e nell’incontro che si è svolto nella sua sede di Pollenzo di Bra con gli studenti borsisti beneficiari.

Dopo l’intervento del rettore Andrea Pieroni, Gabriele Cena, responsabile delle Relazione Esterne Unisg ha illustrato i dati chiave: «In 15 anni più di 260 studenti di oltre 40 nazionalità hanno beneficiato delle borse di studio create dall’Università di Scienze Gastronomiche: il 10% del totale degli iscritti. Dal 2004, anno della fondazione, a oggi l’Unisg ha investito oltre 9,5 milioni di euro – di cui il 30% grazie al contributo di aziende, fondazioni istituzioni e privati – in borse di studio».

L’impegno e la volontà dei 47 sostenitori sono dunque fattori fondamentali per consentire l’accesso ai corsi Unisg a nuovi studenti, contribuendo alla formazione di una nuova generazione di gastronomi: protagonisti dello sviluppo locale nel proprio paese d’origine e promotori di un cambiamento culturale e politico realizzato attraverso il cibo. Nell’anno accademico 2018-2019 il progetto delle borse di studio conta un totale investimento di oltre 865.000 € per 62 studenti borsisti (con 42 sono le borse di studio totali erogate e 20 quelle parziali) provenienti da 29 paesi così suddivisi in percentuale: 34% dall’Italia, 21% da altri paesi d’Europa, 19% dall’Africa, 16% dall’America e il 10% dall’Asia. In particolare i borsisti provengono da 29 nazioni: Albania, Argentina, Austria, Brasile, Bulgaria, Cile, Cuba, Danimarca, Ecuador, Etiopia, Germania, Giappone, India, Israele, Italia, Kenya, Messico, Perù, Russia, Senegal, Siria, Stati Uniti, Sud Africa, Svezia, Svizzera, Tanzania, Turchia, Uganda, Venezuela.

Sono quindi intervenuti alcuni giovani borsisti, studenti attuali e passati, che hanno portato la loro testimonianza.

Silvio Barbero, vicepresidente dell’Università di Scienze Gastronomiche: «A chi dice che siamo l’Università più cara in Italia, vorrei ricordare i numeri che abbiamo presentato oggi. Non credo ci siano molte altre università private che investano così tanto, pur prendendo come contributi statali solo un 2%. Noi puntiamo sulla qualità e l’eccellenza della didattica. Questo costa e noi non rinunciamo a garantire il diritto allo studio, anche grazie all’aiuto di molti sostenitori. Noi convintamente vogliamo portare avanti questa proposta educativa».

L’impegno dell’Ateneo e dei sostenitori ha permesso e continua a permettere di avere a Pollenzo una comunità internazionale e multiculturale: un valore che completa e arricchisce l’esperienza didattica di tutti gli studenti! In virtù di questa grande rappresentanza di nazionalità, i borsisti sono stati gli ideatori di una cena conviviale per i sostenitori realizzata dagli chef delle Tavole Accademiche, che ha chiuso questa giornata.

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