Nocciole: le pesanti conseguenze climatiche hanno influito su qualità e quantità del prodotto

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La delegazione di Asti Agricoltura insieme al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e al vicepresidente Fabio Carosso

Dai 360 ai 400 euro al quintale: è questa la quotazione di partenza della Nocciola Piemonte IGP relativa all’annata 2021, ufficializzata questa mattina a Castagnole Lanze in occasione dell’ormai consueta Fiera della Nocciola. Un prezzo che regala una leggera boccata di ossigeno ai corilicoltori astigiani che compensa, seppur in minima parte, l’annata negativa che tutto il comparto sta vivendo. “Quest’anno rispetto alle annate precedenti è quanto mai difficile stabilire un prezzo di partenza considerato il brusco calo della quantità produttiva”, affermano gli organizzatori della manifestazione.

Poche luci e tante ombre: con queste lapidarie parole i tecnici di Asti Agricolturadefiniscono l’annata corilicola 2021. Il dato allarmante è rappresentato dal vertiginoso calo della produzione causato soprattutto delle condizioni atmosferiche nefaste che in alcune zone hanno compromesso irreversibilmente intere produzioni. Secondo i tecnici della Confagricoltura di Asti, “in Piemonte siamo intorno al 70% in meno, stiamo parlando di 5/7 quintali all’ettaro mentre lo scorso anno si viaggiava intorno ai 20”. I principali protagonisti di questa disfatta sono da attribuirsi in primis alle gelate del 7 e 8 aprile e la violenta grandinata che si è verificata nei primi giorni del mese di luglio. L’unico aspetto positivo è rappresentato fortunatamente da un esigua presenza di cimice asiatica sui noccioleti che sono stati oggetto di trattamenti. “Asti Agricoltura, insieme alla Fondazione Agrion – afferma Enrico Masenga, tecnico specialistico di Asti Agricolturaha realizzato un progetto di monitoraggio che abbinato ad una serie di mirati e tempestivi trattamenti, (suggeriti alle aziende tramite periodici bollettini inviati dalla nostra Organizzazione), ha avuto come risultato il contenimento di questo pericoloso parassita”.

Uno dei problemi maggiori di questa annata è anche la siccità: i numerosi e repentini episodi temporaleschi del mese di luglio non hanno infatti permesso un soddisfacente assorbimento di acqua da parte del suolo. “Bisognerebbe iniziare a valutare un sistema di irrigazione per compensare questi periodi molto siccitosi”, affermano dalla sede astigiana di Confagricoltura.

Siamo moderatamente soddisfatti del prezzo di partenza emesso – dichiara Cristina Bello, presidente della Sezione Corilicola di Asti Agricolturaaugurandoci che rimanga invariato (sperando anche in qualche leggero aumento) fino alla fine della raccolta. Il nostro auspicio, inoltre, è che una quotazione di questo tipo possa rinnovarsi anche negli anni successivi quando la produzione si spera possa ritornare agli standard abituali”.

E’ necessaria una maggiore tutela della Nocciola Piemonte – afferma il direttore di Asti Agricoltura Mariagrazia Baravallela cui rinomata qualità (conosciuta e apprezzata in tutto il mondo) è il risultato del grande impegno e sacrificio dei nostri produttori che con il loro lavoro hanno contribuito a plasmare un territorio riconosciuto Patrimonio Unesco”.

Il direttore Baravalle fa appello alle istituzioni anche in merito alle condizioni atmosferiche: “Invochiamo un maggiore sostegno economico per sopperire a queste pesanti calamità naturali che hanno messo in ginocchio i corilicoltori. La redditività di un’azienda non può essere compromessa dai cambiamenti climatici. E’ necessario garantire un supporto concreto in caso di difficoltà per incentivare anche le aziende a continuare a produrre in un territorio che altrimenti rischierebbe lo spopolamento”.

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