Nelle cave piemontesi solo materiali edili e tracciati

0
7

Nelle cave potranno essere conferiti solo materiali edili, nell’ottica della massima tutela dell’ambiente. Lo prevede il regolamento sui vuoti estrattivi – il primo in Italia –  il cui parere preventivo favorevole è stato espresso a maggioranza in Terza commissione, presieduta da Claudio Leone.

Come ha ribadito l’assessore regionale alle Attività produttive ed estrattive Andrea Tronzano, si tratta del documento che stabilisce le quantità e le modalità con cui si potranno riempire le cave piemontesi.

L’intento della Giunta è quello di garantire la massima tracciabilità possibile e per questo viene individuato nell’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) il soggetto di garanzia assoluta.

Lo scorso mese di luglio erano stati i consiglieri Domenico Rossi (Pd) e Carlo Riva Vercellotti (FdI) a chiedere uno slittamento dell’approvazione per favorire una più ampia concertazione.

Tronzano ha spiegato che in questi mesi si è svolto un ulteriore confronto con i soggetti interessati, partendo dalle Province.

Gli scopi del regolamento sono essenzialmente tre: limitare le tipologie del materiale che si possono portare in cava, soprattutto se in falda, per una maggiore tutela ambientale; aumentare i servizi di vigilanza su questo tipo di attività; avere la completa tracciabilità del rifiuto per definire provenienza, tipologia e stoccaggio nel sito.

Per delucidazioni sono intervenuti gli stessi Rossi VercellottiLeone Matteo Gagliasso (Lega).

Cooperative di comunità

La Regione stanzia 30 mila euro annui per il triennio 2021-2023, in base a quanto previsto dalla legge regionale 13 del 2021 per promuovere le cooperative di comunità, quelle i cui soci sono cittadini di uno stesso territorio e che condividono la gestione di servizi essenziali per la comunità in cui vivono. A questo proposito in Terza è stato espresso a maggioranza dei presenti, parere preventivo favorevole al regolamento attuativo, che ha come punto principale l’istituzione dell’apposito albo regionale delle cooperative di comunità, tenuto dalla Giunta. Il documento è uno dei primi in Italia, insieme a quello della Regione Puglia.

Per sostenere la nascita e lo sviluppo delle cooperative di comunità – come ha affermato l’assessore Tronzano – saranno messi a disposizione finanziamenti agevolati e contributi in conto capitale dedicati alla fase di start up, meccanismi di agevolazione della capitalizzazione da parte dei soci ordinari e sovventori o concessioni di beni immobili a titolo di comodato gratuito.

Per l’iscrizione all’albo la cooperativa deve aver sede in Piemonte, la condizione essenziale è la mutualità prevalente e la revisione da parte degli organismi preposti al controllo dei requisiti avverrà ogni due anni.

Le cooperative di comunità, come è stato ribadito, possono rappresentare una soluzione per molti dei borghi delle valli montane e interne e delle aree degradate delle città, e avere una legge specifica che ne aiuta la nascita e le sostiene nelle fasi iniziali è uno strumento in più per incentivarne la creazione e di conseguenza anche nuove forme di occupazione e lavoro.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui