Nel Roero sui passi di San Borromeo

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Un giorno dedicato a San Carlo Borromeo, tra le colline della Sinistra Tanaro. Domenica 24 settembre, dopo il rinvio causato dal meteo, l’associazione Bel Monteu tornerà infatti a proporre un particolare pellegrinaggio guidato di circa 15 km sul percorso che il Cardinale ambrosiano svolse nel territorio del Roero con partenza da Monteu Roero ed arrivo a Castellinaldo. Nell’occasione si potrà conoscere la storia del passaggio del generoso santo originario di Arona, sul territorio del Roero durante un pellegrinaggio del 1578, verso la Sacra Sindone. Così racconta Mario Novarino, leader di Bel Monteu: «Nella domenica del 6 ottobre 1578, Borromeo celebrò la Messa al Duomo di Milano e poi s’incamminò con altri quattordici pellegrini tra laici e prelati, alla volta di Torino. Fino a poco prima, la Sindone si trovava al castello di Chambery, ma, al fine di rendere più agevole il pellegrinaggio dell’allora Arcivescovono, Emanuele Filiberto di Savoia la fece trasferire a Torino. Si decise poi di lasciarla in custodia in questa città, e ancora oggi si trova presso il Duomo del capoluogo piemontese. Il pellegrinaggio dell’Arcivescovo Borromeo si diffuse in fretta. Una folla di persone finì per attendere i viandanti ed accompagnarli nei paesi attraversati lungo l’itinerario. Per quattro giorni camminarono, osservando il digiuno e non arrestandosi nemmeno a causa della pioggia e del fango. Quando si trovarono davanti le porte di Torino, ad attenderli c’era il popolo esultante, lo stesso duca di Savoia e l’arcivescovo della città Gerolamo della Rovere».

 

Quale fu il legame con la Sinistra Tanaro? «Durante il viaggio di ritorno, si racconta che attraversò alcuni paesi del Roero tra cui Monteu e Castellinaldo. Ci sono documenti che chiariscono il passaggio terra monteacutese, così come riportano vecchi bollettini parrocchiali, consultati dai volontari di Bel Monteu e con la collaborazione di Don Corrado Bolla. Dopo avere officiato nell’antica parrocchiale, sorpreso dalla presenza delle caratteristiche e scoscese rocche, gli rivolse una benedizione solenne affinchè, accidentali cadute non fossero più letali per i malcapitati. Da quell’evento non ci furono più incidenti mortali e le “rocche benedette” entrarono nei racconti e nei ricordi popolari». Dal paese dell’Arneis a quello del Barbera: «A Castellinaldo invece si parla del suo pernottamento presso l’antico castello e dopo un tranquillo riposo, si allontanò misteriosamente dimenticando il suo “bordone” che, ancora oggi viene gelosamente custodito nei locali del maniero. A memoria di tale transito sono state edificate cappelle a lui dedicate e la chiesa della Sacra Sindone proprio a Castellinaldo». Domenica ci sarà quindi la possibilità di approfondire il tutto, ripetendo quella vera e propria missione. Durante il tracciato si toccheranno i luoghi fondamentali della devozione al Santo con pausa pranzo al sacco. A Castellinaldosi terminerà presso il Castello e, grazie all’Associazione “Castrum Aynaldi” ed alla proprietà, verranno e­sposte le testimonianze dell’ospitalità al Santo. Un servizio navetta riporterà i partecipanti a Monteu. All’atto del ritorno, non mancherà un passaggio nella confraternita di San Bernardino, custode di un antico dipinto raffigurante il santo: con un intervento culturale del Professor Tista Galvagno, durante il quale verranno esposte le testimonianze sui miracoli del famoso santo ambrosiano. Si concluderà con un aperitivo. Per prenotazioni ed informazioni rivolgersi ai numeri 333/76.78.652 o 347/05.87.825 o all’indirizzo mail belmonteu@libero.it.

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