Natale 2021: L’Omelia di Monsignor Brunetti: Gesù nasce tutti i giorni nel cuore degli uomini amati da Dio

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«Nel cuore umano c’è una domanda che sorge spontanea: Qual è la ragione ultima dell’esistenza? Questa domanda può essere addormentata ma poi ritorna». Nell’omelia della Messa di Natale, celebrata in cattedrale, monsignor Brunetti ha commentato l’inizio del Vangelo di Giovanni, il prologo che, dice il vescovo, «dà una risposta a questa intima domanda… La ragione ultima della nostra esistenza è Gesù Cristo».

    «La mia situazione, la situazione dell’umanità e del mondo, la situazione della Chiesa… tutto può essere redento dal Verbo. Solo se si crede in Gesù Cristo inviato dal Padre può aver inizio il cammino di fede cristiano».

    «Chi si accorse della nascita di Gesù? I pastori… altri non se ne accorsero… purtroppo anche oggi molti si dimenticano del dono di Gesù… perché Gesù continua a nascere. Il nostro cuore (il luogo degli affetti, delle scelte) accoglie Gesù che nasce? Natale non è il 25 dicembre ma tutti i giorni è Natale, perché Gesù tutti i giorni nasce nel cuore di tutti gli uomini amati dal Signore, come cantavano gli angeli sulla grotta di Betlemme

Di seguito diamo il testo completo dell’omelia:

Questo brano che abbiamo letto viene chiamato prologo perché è l’inizio del Vangelo di Giovanni.

Possiamo usare un’immagine per introdurci alla comprensione di questo brano.

Di solito l’evangelista Giovanni nelle raffigurazioni viene rappresentato con l’immagine di un’aquila. Come sappiamo l’aquila vola in alto e dall’alto vede tutto quello che lo circonda. Usando questa immagine possiamo dire che il prologo di Giovanni è come il volo di un’aquila che si eleva in alto per riflettere sull’eternità di Dio che diventa uomo.

L’evangelista Giovanni va oltre i limiti spazio-temporali della creazione cercando un eterno presente in cui il Verbo è generato dal Padre.

In questa mia breve riflessione cerchiamo come Giovanni di fare anche noi questo volo di aquila e di entrare nella comprensione del Natale.

Rileggiamo i primi versetti che troviamo nel Vangelo di Giovanni: “In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste”.

IN PRINCIPIO: richiama la prima parola della Bibbia (Gen 1,1), “bereshit”.

Quindi come Dio donò la creazione ora con il dono di Cristo avviene una nuova creazione dell’umanità. La parola in principio nella Genesi indica l’inizio del tempo, nel prologo in principio come indica l’imperfetto era, si riferisce al tempo precedente alla creazione, quindi dall’eternità di Cristo.

Il termine VERBO è ripetuto tre volte nel primo versetto con tre significati diversi. Nel primo significato indica l’eternità di Cristo. Nel secondo significato afferma il suo rapporto con il Padre. Nel terzo significato dichiara la divinità di Cristo.

“Questa comunione d’amore tra il Padre e il Figlio è eterna”.

Come dice il secondo versetto “Egli era in principio presso Dio, tutto è stato fatto per mezzo di lui.” Tutto non indica solo la realtà creazionale, ma tutto ciò che è in rapporto con il Verbo quindi la rivelazione storico-salvifica di Dio.

L’agire di Cristo abbraccia tutta la storia umana.

Meditiamo il termine “il Verbo era presso Dio.”

L’autore del quarto Vangelo vuole esprimere vicinanza cioè                  il Verbo vive accanto al Padre.

Presso Dio” indica un orientamento, ha un significato relazionale, indica quindi la relazione dinamica di comunione del Figlio verso il Padre. Domandiamoci oggi, giorno di Natale, che cosa può significare che Gesù è il Logos? Rispondo solo con alcune sollecitazioni.

Gesù è il Logos, la ragione ultima delle cose.

Nel cuore umano c’è una domanda che sorge spontanea: Qual è la ragione ultima della mia esistenza? Questa domanda può essere addormentata con beni, con varie illusioni televisive e pubblicitarie … ma poi ritorna nella nostra esistenza.

Il prologo dà una risposta a questa intima domanda… La ragione ultima della nostra esistenza è Gesù Cristo.

Questa è certamente la risposta più importante della storia.

La nostra esistenza così com’è – e tutta la situazione umana – ha una ragione, ha un perché, ha un significato. E questo significato ultimo è Gesù. Gesù è il Logos, la parola creatrice.

Come agisce questo significato ultimo di tutta la realtà, di tutte le cose, della nostra situazione umana? Gesù agisce con la sua Parola creatrice.

Se la ragione ultima di ogni cosa è Gesù, il primo atteggiamento sul quale possiamo costruire la nostra vita è affidarci alla sua Parola creatrice.

Questa considerazione è amplissima perché a partire da essa nessuna situazione umana, anche quella più lontana da Dio, può essere redenta.

La mia situazione, la situazione dell’umanità e del mondo, la situazione della Chiesa… tutto può essere redento dal Verbo.

Solo se si crede in Gesù Cristo inviato dal Padre può aver inizio il cammino di fede cristiano.

Dunque è la Trinità la ragione ultima dove tutte le situazioni dell’esistenza vengono redente.

Gesù è il Logos, la luce e la vita. Gesù Cristo è il senso luminoso e vivificante. Malgrado le oscurità delle situazioni presenti, malgrado la pandemia, malgrado le tragedie umane che ci circondano … esiste la grazia di Cristo luminosa e vivificante che sostiene il cammino di fede nella gioia e nel dolore.

Le parole di Gesù e il suo agire nella storia costituiscono il senso luminoso ed edificante di tutta l’esperienza umana.

La nostra speranza, infatti, sta tutta in questo radicarsi di ogni cosa nella ragione ultima, che è Gesù Cristo, il quale rivela le parole di Dio e crea una situazione di verità e di grazia nel mondo.

Ecco dunque l’atteggiamento da assumere di fronte al prologo del Vangelo di Giovanni.

Questo Logos è Gesù Cristo che ci dona l’amore del Padre attraverso l’azione dello Spirito Santo.

Siamo invitati a lasciarci interrogare da questa nascita, perché Gesù è nato? Chi si accorse della nascita di Gesù? i pastori… altri non se ne accorsero… purtroppo anche oggi molti si dimenticano del dono di Gesù… perché Gesù continua a nascere.

Il nostro cuore (il luogo degli affetti, delle scelte) accoglie Gesù che nasce? Natale non è il 25 dicembre ma tutti i giorni è Natale, perché Gesù tutti i giorni nasce nel cuore di tutti gli uomini amati dal Signore, come cantavano gli angeli sulla grotta di Betlemme. Amen.

⸶ Marco, vescovo di Alba

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