Nasce il “Sentiero dei Babi” grazie alla squadriglia Scout dei Falchi

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CANALE – Dalla sinergia tra la squadriglia Falchi del gruppo Scout “Reparto Stella Polare – Canale 1” e l’associazione Canale Ecologia, nelle rocche della capitale del pesco è nato il “Sentiero dei Babi”. Si tratta in primis del frutto concreto di una bella collaborazione: la quale mostra quanto i giovani abbiano voglia di mettersi in gioco al servizio della collettività e dei visitatori, in una piena sintonia con l’associazionismo locale. La “spinta verde”, in questo caso, rappresenta un nuovo progetto per Canale Ecologia. «Lo scopo -dicono gli stessi ragazzi – è quello di creare un percorso più breve per raggiungere l’Oasi di San Nicolao, partendo dal sito della Gran Madre che poggia sulle alture di Renesio, alle spalle del Monastero di Santa Croce». C’è così una doppia valenza: a vantaggio di chi Canale la “vive” ogni giorno e può così stupirsi ancora di quanto di buono si possa scoprire nella cittadina. E, come dicevamo, anche a beneficio dei turisti. Gli Scout precisano: «Questo sentiero è consigliato, non solo per la comodità, ma anche per poter osservare la flora e la fauna del Roero. Lungo il percorso si potranno osservare diverse piante secolari di ciliegi,querce, pioppi e faggi: ma anche il prato dei mughetti, popolato da numerosi esemplari che ogni anno nascono e fioriscono spontaneamente». E’ anche un modo per entrare “dentro” quei tratti di storia popolare che accompagnano la cittadina: dalla storia mista alla cronaca nera dell’epoca, per quella “Strada dei Ladri” che è tuttora un punto sulle mappe per il segmento che ruota attorno a parte della sommità di Renesio stessa e costeggia il sacro edificio della Gran Madre. Ci sono ancora in circolazione “ex voto” che raccontano di viandanti, agricoltori e carrettieri sopravvissuti a rapine ed assalti proprio in quel punto, a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, quando questo luogo era un passaggio semi-obbligato tra la terra canalese e l’Astigiano di sommità. E poi c’è anche la leggenda punteggiata da un altro tipo di cronaca, “di colore”: a proposito di quel “Babi”, rospo gigantesco e fenomeno giornalistico che nello stesso 19° secolo portò Canale alla ribalta nazionale, frutto di una notizia cavalcata artificiosamente. Se chi abita qui viene ancora chiamato in questo modo, talvolta (“i babi ‘d Canal”, appunto), lo si deve a quegli eventi. Ora torna tutto, in ordine: e i fili del tempo si dipanano. Sull’operazione interviene anche Gino Scarsi, co-fondatore di Canale Ecologia, e attivo in prima linea nell’attività dei Falchi: «E’ un magnifico sentiero immerso nella natura, ma che adesso è diventato percorribile dai turisti che vogliono raggiungere il biotopo evitando l’asfalto e godendosi le bellezze naturalistiche del nostro territorio». I giovani autori di questa operazione aggiungono: «La nostra impresa, nell’aiutare Gino, ha portato al tracciamento e a una prima battitura e pulizia del sentiero che verrà ultimato dalla suddetta associazione. Nell’intenzione di aver lasciato il posto in cui siamo stati un po’ migliore di come l’abbiamo trovato, invitiamo tutti a percorrerlo: buona strada a tutti!».

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