Museo Eusebio di Alba: in futuro visite ai magazzini ricchi di reperti mai esposti

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Il museo civico archeologico e di scienze naturali “Federico Eusebio” continua a raccontare gli 8mila anni di storia di Alba e dell’albese. Nel 2017 ha accolto 18.480 visitatori, suddivisi tra scolaresche, turisti ad accesso libero, eno e tartufo appassionati che, approfittando della fiera di ottobre, hanno fatto tappa nelle sue sale, fruitori del circuito Alba Sotterranea e dell’abbonamento Musei di Torino. Tutti a scoprire il passato di Alba, fossili, fasti romani, reperti di città antica. Reperti che, però non sono tutti esposti e visitabili, visto l’incredibile numero di testimonianze storiche “nascoste” nei magazzini sotterranei dell’Eusebio. I ridotti spazi espositivi, infatti, non consentono di ridare luce ad ogni pezzo archeologico che resta, così in… cantina. Caratteristica questa che accomuna la maggior parte dei musei italiani. Ora, però le cose potrebbero cambiare e, all’Eusebio si inizia a togliere la polvere dalle vecchie casse di tesori sconosciuti. Certo, i magazzini museali non sono cripte secolari romantiche in stile Indiana Jones, ma suscitano sempre curiosità. A raccontare del futuro progetto di esposizione di tutto il materiale è Luisa Albanese, giovane direttrice dell’Eusebio.

Si tratta di una novità importante che riguarda l’esposizione virtuale di quanto ancora celato ai visitatori per mancanza di ulteriori sale. Se fino a poco tempo fa, i ritrovamenti territoriali albesi degli ultimi dieci anni, venivano smistati dal museo di antichità di Torino in vari sedi locali, ora confluisce tutto qui. Per raccogliere, e rendere fruibili, il maggior numero di reperti, oltre ad organizzare mostre temporanee dei pezzi più significativi, creeremo un’esposizione virtuale digitale, presente nel museo tramite specifici monitor. All’iniziativa, in collaborazione con la Soprintendenza archeologica piemontese, partner scientifico, inizieremo a lavorare concretamente nel 2019. Non possiamo ancora prevedere, però quando tali lavori saranno ultimati. Molto dipende dai tempi della Pubblica Amministrazione.

Inoltre – conclude la direttrice – in attesa dell’esposizione virtuale, chi visiterà il museo, su prenotazione, potrà scendere anche nei sotterranei dove, i reperti verranno mostrati con una guida esperta. Si consideri che i magazzini sono grandi tanto quanto il primo piano del museo e ospitano migliaia di pezzi, dal frammento d’anfora al vaso integro.

Abbiamo cercato di “far pulizia” trovando altra collocazione a libri e riviste e lasciandovi le sole collezioni museali di archeologia, scienze naturali e una sezione di antropologia che esiste esclusivamente nei depositi. Quest’ultima collezione è di difficile esposizione, visto che si tratta di ossa con le quali si svolgono attività mirate e tematiche. Un domani, se il Comune di Alba dovesse offrirci nuovi spazi, ci piacerebbe arricchirci di una sezione medievale e non fermarci alle attuali preistorica e romana”.

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