Museo del tartufo ad Alba, verso il traguardo

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ALBA – Martedì scorso la Prima commissione consiliare si è riunita presso il cantiere del Museo del Tartufo inserito nel Complesso della Maddalena. E’ stata l’occasione per prendere visione dei lavori in corso nella manica che fronteggia l’ingresso del Coro, la biblioteca, il Museo Eusebio e la Sala Riolfo. L’assessore al Turismo Emanuele Bolla ha accompagnato i commissari in visita ai locali che ospiteranno il Mudet ed i servizi ad esso collegati. L’accesso al museo avverrà tramite scale ed ascensore che consentirà l’accesso a prescindere da barriere architettoniche. Il punto di partenza è rappresentato dal progetto dell’architetto Antonello Stella presentato il 9 marzo del 2019 da cui si procederà valutando gli aspetti che potrebbero variare in corso d’opera. Il museo di Alba disporrà di una superficie di 500 metri quadri e introdurrà il visitatore agli aspetti scientifici, storici, letterari, artistici, culinari e commerciali.

 

Lo spazio di Alba, in particolare, si articolerà su due livelli: al piano terra, oltre all’accoglienza e alla biglietteria, sarà collocato un punto ristoro e un book shop. Al primo piano, invece, sarà allestito il museo vero e proprio: uno spazio polifunzionale (che potrà ospitare attività didattiche, laboratori, workshop) e sale espositive dedicate al racconto del territorio, del tartufo e delle sue connessioni e declinazioni con gli aspetti naturalistici, enogastronomici e culturali del territorio. «Abbiamo ideato – così hanno sottolineato i progettisti – uno spazio semplice, elegante e funzionale al lungo e articolato racconto della storia, della realtà, della scienza e della mitologia del Tuber Magnatum Pico. Gli spazi, gli allestimenti, l’illuminazione, i pannelli esplicativi e i contenuti multimediali saranno ottimizzati per consentire una piacevole fruizione del Mudet tanto a chi già conosce il tartufo quanto a chi chiederà a queste sale di scoprirne le caratteristiche, i misteri e le straordinarie espressioni in cucina. Ci sarà anche uno spazio dedicato all’interazione tra il tartufo e le sinapsi del nostro cervello per capirne gli effetti “collaterali” al piacere del palato». «Molta importanza – ha spiegato l’assessore Emanuele Bolla – ai locali dedicati all’analisi del profilo sensoriale del tartufo. Sarà la sala del Mudet più direttamente connessa con gli eventi autunnali e in particolare con il Mercato mondiale del tartufo che si svolgerà proprio sotto le finestre del museo.

Le sale consentiranno inoltre di approfondire gli aspetti ambientali legati alla conservazione del territorio e del legame indissolubile che lega il tartufo alle piante di cui è simbionte. In modo analogo saranno descritti i miti popolari e il rito della cerca notturna del diamante delle nostre colline. Una visita esauriente del Mudet richiederà almeno un’ora». La sfida sarà non solo quella di esaurire tutti i capitoli del racconto del tartufo, quanto piuttosto quella di consentire al Mudet di prescindere dalla stagione d’oro dell’autunno albese anche nei mesi in cui “il tartufo non c’è”. Sarà uno degli aspetti più impegnativi per chi sarà chiamato alla gestione del museo, ruolo al momento vacante. Il maggiore onere finanziario è in capo alla Regione oltre al co finanziamento stanziato dal Comune. E’ lecito ritenere un impegno complessivo tra i 2.5 e i 2.8 milioni di euro oltre alla spesa già sostenuta per la messa a punto delle coperture.

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