Mozziconi in vista

Ancora due brevi mesi e poi si metterà in moto la stagione delle vacanze. Che dovranno essere verdi e sostenibili. In proposito ho trovato interessante l’intervista di Radio Uno nella quale un cittadino di buona volontà raccontava la sua esperienza di raccoglitore di mozziconi di sigaretta gettati in gran copia sulle spiagge affollate di eco vacanzieri da tastiera e social media. Il nostro amico ha invitato tutti i turisti a comportarsi bene e, ma qui le cose sono cambiate repentinamente, a portare con sé un contenitore dove raccogliere le “cicche” lasciate in bella vista in spiaggia, per strada o sui sentieri.

“Diamo il buon esempio – ha spiegato – e questo problema (forse) inizierà a risolversi da solo. Dimostrare con i fatti che c’è anche un modo diverso e più civile di fare vacanza sarà un primo passo, ma molto significativo”. Peccato che abbia poi precisato che il suo appello non ha prodotto consensi e guadagnato pochi proseliti alla causa. E’ anzi accaduto che la maggior parte dei fumatori da sabbia lo abbia invitato a farsi i casi suoi, se non peggio. L’idea comune è che un mozzicone, in fondo, sia un rifiuto dalla vita breve e poco influente sull’ambiente.

E quindi per quale assurdo motivo complicarsi l’esistenza e le ferie portandosi a casa anche i resti delle sigarette quando già con gran fatica bisogna sgomberare ciò che resta di pranzi, merende e prodotti solari? Come se non bastasse, il giornalista (detto tra noi spero lo abbiano trasferito in archivio sotterraneo) ha cercato di minimizzare la portata inquinante di un oggetto così piccolo e “di carta”. La capra, cito Vittorio Sgarbi perché ci vuole, non sa che ogni anno finiscono in strada, in spiaggia e in ogni angolo di strade e città, qualcosa come 400 miliardi di filtri, che non sono di carta, che impiegano 2 anni a essere metabolizzati dall’ambiente e che contengono migliaia di molecole di sostanze tossiche derivanti dalla combustione del tabacco e della carta. Per favore fate i bravi se potete.