Egregio Direttore,
presa visione dell’articolo che mi riguarda dal titolo “Un microfono lasciato aperto acceso rivela Tripodi che chiede “favore” a Brizio”, presente sulla vostra edizione di questa settimana, ritengo opportuna una mia netta presa di posizione.
Dal tenore dell’articolo il lettore potrebbe essere indotto ingiustamente a credere nell’esistenza di accordi che coinvolgerebbero la sottoscritta e il Consigliere Tripodi, che non si sono mai verificati così come richieste di “favori” da parte di quest’ultimo ne’ tantomeno “preghiere”.
Nel testo si effettua una ricostruzione di fatti libera e fantasiosa che mina ingiustamente la piena correttezza mia e del consigliere Tripodi nell’operare quotidiano all’interno di organi a servizio della comunità, che ci vede in diversi ruoli e in forze politiche in contrapposizione, ma legati dall’agire con diligenza nel rispetto delle regole e del bene comune. E così è stato fatto nella sostituzione del tecnico dimissionario della commissione edilizia con una nuova nomina che ha seguito le modalità di cui al relativo regolamento vigente: a partire dalla prima delibera del luglio 2019 con la nomina dell’intera commissione sino al presente anno, nel corso del quale sono stati sostituiti dei commissari in continuità con le modalità che sono state adottate in precedenza.
Affermazioni che minano anche ingiustamente i rapporti tra maggioranza e minoranza, e su di essi gettano discredito.
Rapporti che sono correttamente ed in prevalenza quelli di dialogo e di confronto talvolta anche acceso (soprattutto all’interno delle commissioni e nelle sedute consiliari) e che possono in alcuni casi convergere, come accade nelle delibere votate in Consiglio Comunale all’unanimità, senza che per questo venga meno il rispettivo ruolo politico ed amministrativo.
Mi scuso, unitamente alla collega Lucilla Ciravegna, per il disguido occorso durante il Consiglio comunale che ha coinvolto involontariamente il Consigliere Tripodi e terze persone.
Distinti saluti
Anna Brizio