Mercato del sabato: Alba ritorna a vivere, ma piazza Sarti fa ancora discutere

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Secondo sabato di “mercato generale” ed Alba ha assunto quella connotazione classica, fatta di folla, di traffico e di varia umanità. Diciamo subito che al di là del grande afflusso di persone, salvo rarissime eccezioni, tutti hanno rispettato le imposizioni regionali, che obbligavano ad indossare la mascherina anche all’aperto.

Rispetto ad una settimana fa, molte cose sono cambiate. Per esempio in piazza Cagnasso e piazza San Francesco sono ritornati tutti i banchi no food e quindi in quell’area davvero non si è vista differenza, rispetto ad un sabato tradizionale.

Rimane la questione degli ambulanti di via Maestra, piazza Duomo e via Cavour, che sono stati “sfrattati” dalle loro posizioni classiche. Per questo fine settimana i banchi ospitati solitamente in piazza Duomo sono stati collocati in piazzetta Bubbio, di fronte all’ingresso dell’ex tribunale. Nel controviale di corso Torino lungo il tribunale sono stati sistemati gli ambulanti di via Cavour, mentre in piazza Sarti hanno trovato spazio tutte le bancarelle di solito dislocate lungo la centrale via Maestra.

Questa soluzione ha quantomeno invogliato la gente ad uscire dal concentrico e raggiungere anche la “lontanissima” piazza Sarti, che comunque continua a non piacere, fatta eccezione per chi arriva in auto, visto che nella vicina piazza Medford si sono liberati numerosi parcheggi.

Da sabato prossimo si dovrebbe nuovamente cambiare. Stop alla localizzazione dei banchi per area e via libera all’assegnazione degli stalli sulla base dell’anzianità degli ambulanti. Questo cosa vuol dire? Che ci sarà un nuovo tourbillon che creerà nuova confusione tra i clienti, che dovranno andare alla ricerca dei propri banchi preferiti.

Di sicuro tutti auspicano un ritorno alla connotazione classica del mercato, con la collocazione nei banchi nelle posizioni storiche. Bruno Monteleone della ditta Elefantino  s.a.s si è fatto portavoce dei colleghi ambulanti: «Il mercato in piazza Sarti è completamente decentrato. Nell’area si muore dal caldo, non ci sono servizi igienici (e nemmeno pubblici esercizi presso cui appoggiarsi, ndr). Le persone anziane non arrivano fino lì, nemmeno dopo le ultime modifiche decise dall’assessore Marco Marcarino. Speriamo che una volta superata l’emergenza si possa ritornare alle nostre vecchie postazioni».

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