Mancano i medici ospedalieri, In 10 anni gli ospedali piemontesi hanno perso fino al 25% del personale

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Se il Piemonte piange, Alba e Bra possono – se non ridere – almeno sorridere. A renderci orgogliosi è, ancora una volta, il nuovo presidio ospedaliero di Verduno. L’occasione è fornita dal documento realizzato dall’Anaao, l’Associazione Medici Dirigenti del Piemonte che fotografa lo “stato di salute” dei medici ospedalieri della nostra regione. Raffrontando la situazione del 2011 con quella del 2021, si evidenziano quali sono le Asl che hanno “perso” il maggior numero di medici ospedalieri. Il quadro che ne emerge, soprattutto per quanto riguarda il personale sanitario in servizio negli ospedali, è definito, senza troppi giri di parole, “desolante”. Mancano all’appello 623 dottori

Tra Asl, Ao e Aou, in Piemonte si è passati dagli 8.771 medici ospedalieri in servizio nel 2011 agli 8.148 all’appello del 2021, con una riduzione di 623 unità, pari ad una perdita del personale sanitario del 7%. Fin qui le brutte notizie. Quelle positive – almeno per noi – sono legate al fatto che in questa classifica delle perdite, l’Asl Cn2 è all’ultimo posto in regione. Al primo posto, tra le Asl più penalizzate, troviamo quella di Alessandria, dove il “taglio ha riguardato addirittura il 25% del personale presente 10 anni orsono. Seguono Torino 3 e Cuneo 1 con -16%, Verbania con -15%, Vercelli con -11,5%, Torino 4 con -11%, Asti con -10%, Novara con -7%, Torino 5 con -5%, Biella con -4% e – in una onorevole ultima posizione – la nostra Asl Cuneo 2 con un risicato -2%. Insomma, una differenza davvero minima rispetto a quella fotografata nel 2011. Nell’analizzare questi numeri vale la pena ricordare che in questi dieci anni le richieste di salute sono aumentate, perché la popolazione è diventata progressivamente più anziana e sono in aumento i malati cronici, polipatologici e sempre più spesso non autosufficienti.

Le colpe della politica

L’indagine ha poi considerato i medici ospedalieri in rapporto alla popolazione residente, sommando i medici dipendenti delle Aziende Ospedaliere a quelli che lavorano nelle Asl territoriali di riferimento: anche in questo caso vi è un trend in riduzione e differenze significative tra Asl nonostante in questi 10 anni la popolazione del Piemonte si sia ridotta, e quindi il numero di medici pro-capite sarebbe in teoria dovuto aumentare. Nel 2011 in Piemonte c’era una media di 2 medici ospedalieri ogni 1.000 abitanti, oggi questo numero è sceso a 1,9. Nella nostra Asl Cn2 questo rapporto è passato da 1,7 a 1,5. Numeri che ci pongono in una dignitosa posizione di metà classifica tra la singole Asl regionali. Le “colpe” di questi numeri in costante peggioramento? Per l’A­naao vanno ricercate: «Nella chiara volontà politica di non investire sul personale: nulla si è fatto per ridurre il carico di lavoro burocratico, per favorire le progressioni di carriera, per migliorare le remunerazioni».

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