BRA – I 730 Luisa Tibaldi li ha visti nascere quando lavorava in Ascom Bra già da dieci anni. E un po’ è cresciuta con loro sia per i continui aggiornamenti professionali imposti dalla materia in costante evoluzione, sia per la bellezza di leggere la soddisfazione sul volto di un cliente, o duemila. «Il nostro servizio – ricorda – è cresciuto nel tempo senza mai perdere la centralità della persona, con le sue diverse esigenze. Ogni anno, infatti, ci interfacciamo con dipendenti di aziende e pensionati di età, status e formazione professionale diversa: per questo è importante investire sul momento dell’accoglienza, che per noi vale molto di più di una semplice prenotazione di appuntamento.
L’ascolto attento e attivo che caratterizza il benvenuto del nostro servizio ci permette di cogliere le necessità primarie e complementari di ogni utente per poi instradarle verso l’ufficio di competenza. Già, perché dire Ascom Bra è come affermare il plurale di tanti servizi in un’unica tessera, che ci dà l’opportunità di smistare le più variegate richieste ed esigenze del pubblico che si rivolge a noi per i 730, spostandoci semplicemente di ufficio». E’ cresciuta un po’ come nella pallavolo, Luisa, tra pane, 730, gioco di squadra e tanta voglia d’imparare per offrire un trattamento sempre migliore e competitivo rispetto al mercato, secondo lo stile firmato dal responsabile del team Giorgio Grosso con l’affinamento di Paola Corsini. «Negli anni – continua la front-woman dei 730 di Ascom Bra – la nostra centrale di appuntamenti e gli standard di formazione continua del nostro servizio sono riusciti a modulare un metodo di lavoro in grado di corrispondere i due grandi desiderata dei nostri avventori: ricevere tutte le informazioni utili in unico luogo e una consulenza mirata e fidata, senza perdere tempo».
Meno attesa, meno passaggi a vuoto ma anche più informatizzazione grazie alla spinta del Covid, che ha sicuramente visto nella corrispondenza mail una “scorciatoia” nei vari passaggi di documenti. «Il rapporto umano, però, non è mai venuto meno – conclude Luisa –. Trent’anni di numeri e 20 di 730 sono, per me, un record di rapporti professionali. Vanno dai pensionati seguiti da quando erano ancora dipendenti, o dai figli dei clienti arrivati quasi per tradizione, o dagli amici degli amici affidatisi al passaparola, e poi restano qui con noi per generazioni, stupendosi ogni volta che ti ricordi delle loro cose quasi meglio di loro». E l’emozione di quei cioccolatini che ti arrivano con un grazie inaspettato ha sempre il sapore della prima volta.